Cronaca

Aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi: troppe spese, perdita di 2 milioni l’anno

L’aeroporto Costa d’Amalfi ha troppe spese. Si parla di una perdita di 2 milioni di euro all’anno, di cui 800mila non riguardanti la società di gestione.

Ritardi derivanti dall’assenza di un partner privato fino a prima che arrivasse di recente Gesac.

La commissione d’inchiesta sulle società partecipate della Regione ha individuato queste e altre criticità relative all’aeroporto.

I problemi

Il presidente della spa ha sottolineato come “l’infrastruttura perda due milioni l’anno per i costi, alcuni dei quali non le competono”.

Il servizio antincendio è la causa del 40% delle perdite. Il servizio è «a carico della società di gestione – si legge nel documento – in quanto l’aeroporto è ancora in regime di concessione provvisoria e temporanea».

All’aeroporto mancano partner che sostengano i costi di gestione «in quanto un Ente pubblico non può farsene carico in prima persona». Quel socio privato ora è alle porte, ed è la Gesac.

La commissione usa ancora il condizionale sulla procedura di integrazione, ma avverte: «Nel caso dovesse partire questa nuova società di rete, dovranno trascorrere almeno 4/5 anni prima di avere degli utili, e comunque la concessione, per poter assorbire costi così rilevanti, dovrà avere almeno una durata non inferiore a 35/40 anni».

Poi, la relazione ribadisce la futura mission dello scalo: «Sarà la sua destinazione in parte all’aviazione generale, in parte ai voli charter ed in parte alle tratte sature, nel senso che se a Capodichino (già gestita da Gesac, ndr ) verranno richieste nuove tratte e Capodichino non le può garantire, queste partiranno da Salerno».

Gli altri costi

Il servizio antincendio non è l’unico a pesare sul bilancio: ci sono pure i costi per quelli di sicurezza e presidio dei varchi affidato ad una ditta esterna – e quello medico di emergenza, garantito da medici, infermieri e ambulanza.

A completare il quadro, i 27 dipendenti della spa e i ricavi «per circa 400 mila euro l’anno, concentrati soprattutto nel periodo da maggio ad ottobre». Resta il punto interrogativo dell’ampliamento della pista, resa dagli odierni 1600 metri «insufficiente quanto a lunghezza e portanza per gli aeromobili più utilizzati nel trasporto civile».

Fonte La Città

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