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Agropoli, arriva il “Mose” contro alghe e meduse

AGROPOLI. Agropoli ha il suo “Mose” in miniatura. È stata completata, nei pressi del lido Azzurro, l’installazione della barriera anti alghe e meduse. Avrà lo scopo di evitare, in particolare, lo spiaggiamento della posidonia, fenomeno che si è accentuato nella zona dopo la messa in opera della scogliera antierosione.

La barriera, installata ad opera della ditta Sub Mania di Agropoli, è lunga 100 metri e copre la distanza tra i due pennelli che costituiscono l’imboccatura della nuova scogliera. È di altezza variabile, tra 3 e 3,5 metri in base al fondale che è presente in loco. Si tratta di una rete in pvc anti impiglio, composta da 5 barriere da 20 metri cadauna. Le stesse partono dalla base della scarpata delle scogliere e sono ancorate sul fondale con dei corpi morti in cemento armato.

La ditta ha impiegato, tra predisposizione e montaggio, cinque giorni. L’installazione ha previsto di lasciare libero lo spazio, di 3-4 metri, sia a destra che a sinistra in modo da favorire il ricircolo delle acque. Si tratta di ingressi appositamente lasciati da utilizzare anche per il passaggio di mezzi di soccorso per effettuare manovre di salvataggio.

L’ingresso, e quindi l’uscita, dalla nuova baia, sarà possibile per tutti i mezzi tranne quelli con elica. Quindi sarà accessibile a moto d’acqua, compreso quella del soccorso nautico costiero, pattini di salvataggio, ma anche pedalò, canoe, ecc. Come detto lo scopo principale della barriera è contrastare l’accumulo di alghe che, a causa delle correnti che si formanoa seguito della predisposizione della barriera antierosione, sono in quantità ingenti. Una volta accumulatesi sull’arenile finiscono per emanare cattivi odori che pregiudicano l’immagine della cittadina cilentana. E questo è quanto accade, proprio sulla riva sinistra della foce del Testene, da diversi mesi.

Qui cumuli di alghe in putrefazione creano nonpochi disagi sia nella zona residenziale del lido Azzurro che anche nelle aree limitrofe. Con la barriera antialghe l’amministrazione mira ad evitare che il problema possa ripresentarsi ancora, anche in virtù del fatto che le procedure per la loro eliminazione risultano alquanto lunghe e farraginose, oltre che costose. È vero però che il problema della posidonia continuerà a persistere in ogni caso, se non nell’area adiacente via Kennedy, al porto. Nella piccola spiaggia della Marina infatti ormai da circa un decennio, risultano accumulate montagne di alghe. Per l’estate in corso l’amministrazione in carica aveva annunciato la risoluzione del problema. Ha affidato il relativo appalto per la vagliatura e la rimozione della posidonia, mail quantitativo previsto dal capitolato è risultato insufficiente rispetto ai quantitativi depositati sul piccolo approdo agropolese.

La ditta aggiudicataria ha provveduto infatti a rimuovere solo 1.600 tonnellate, ma in loco ne sono rimaste un quantitativo di ben oltre il triplo. I disagi, sia in termini di cattivi odori che per problemi di carattere igienico-sanitario, qui risultano in maggiore misura essendo la montagna di posidonia nelle immediate adiacenze diunresort.

«La barriera è stata predisposta – spiega l’assessore Massimo La Porta – in via sperimentale per capire quali sono gli accumuli di posidonia e come gestirli. Con un’azione di monitoraggio vogliamo capire le quantità che giungono in loco e in quali periodi per cercare di risolvere una volta per tutte il problema della posidonia ». Per tale questione l’amministrazione ha anche predisposto un progetto di un sito di stoccaggio delle alghe. L’idea è di farle diventare risorsa.

(Articolo tratto dal giornale La Città di Salerno del 24 luglio 2015)

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