Cronaca

Bianca, una vita da precaria: assunta e licenziata alla vigilia della pensione

A 62 anni ha ricevuto una lettera di licenziamento su ordine dell'amministrazione scolastica

Bianca Mosca, in una calda estate di quattro anni fa, arrivò al Provveditorato di Salerno per stipulare il contratto di nomina in ruolo e venne assunta, oggi dopo un anno di prova e tre anni di servizio tra i comuni di Eboli e Agropoli, la maestra è stata licenziata alla vigilia della pensione. Secondo quanto riportato dal Mattino, a 62 anni ha ricevuto una lettera di licenziamento su ordine dell’amministrazione scolastica.

 

Bianca, assunta e licenziata alla vigilia della pensione

Bianca Mosca, in una calda estate di quattro anni fa, arrivò al Provveditorato di Salerno per stipulare il contratto di nomina in ruolo, oggi dopo un anno di prova e tre anni di servizio tra i comuni di Eboli e Agropoli, la maestra è stata licenziata. La donna ha ricevuto una lettera di licenziamento su ordine dell’amministrazione scolastica.

La dichiarazione

Non dormo più la notte e sto avendo problemi di salute, spero che il ministro dell’Istruzione Bianchi mi ascolti”, l’appello disperato della docente. Il suo licenziamento è tanto beffardo quanto doloroso. “Sono scesa dal nord al sud – racconta la maestra, originaria di Vallo della Lucania – Sono entrata di ruolo in un caldissimo giorno di agosto da allora ho svolto un anno di prova superato senza problemi e tre anni di servizio nel Cilento. Tra 4 anni vado in pensione e ho avuto la doccia più gelata della mia vita”.

Il racconto

Alla vigila dell’anno scolastico la maestra era pronta a ricominciare nella sua scuola di titolarità: “Ma il 24 agosto io e altre colleghe siamo state licenziate dall’oggi al domani. Sto vivendo un incubo professionale e umano. Ero pronta a riabbracciare i miei alunni e la mia scuola. E adesso non ho più nulla, attualmente sono senza lavoro”. Secondo quanto riportato da fonti locali, la donna sarebbe stata licenziata perché diplomata al magistrale.

“Mi sento avvilita, sono ritornata precaria. Non c’è l’ho col Provveditorato, perché hanno ottemperato ad una sentenza. Ma ce l’ho col sistema che ci ha tradite. Noi maestre diplomate siamo state tradite nei nostri sogni ed aspirazioni”.

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