Politica

Battipaglia, Davide Bruno: “Il centrosinistra deve organizzarsi in una nuova forma”

BATTIPAGLIA. “Nel 2016 nel pieno dell’attacco più violento a questo partito sono rimasto e ho detto che avrei concluso il mandato a scadenza.”.

È con queste parole che Davide Bruno, segretario del Partito Democratico Battipaglia, inizia un lungo post da poco pubblicato su Facebook per annunciare la fine del suo mandato.

L’annuncio di Davide Bruno

“Un attacco vile e vigliacco – continua Bruno – ma che abbiamo sconfitto mettendo in sicurezza quest’area politica che non merita di essere la succursale di altri. Oggi il dibattito nazionale si sta interrogando sul ruolo e la funzione del PD.

Un dibattito che oscilla tra rifondare e andare oltre. SICURAMENTE il centrosinistra deve organizzarsi in una nuova forma. Non mi va di partecipare ad una fase congressuale confusa e provo disagio a parlare di tessere e non di cose da fare, a riproporre sterili lamenti. Per questo concludo a scadenza naturale il mio mandato adesso.

La base conta, al di là delle convenzioni, se trova di fronte a sé uno schema politico. Altrimenti, nella confusione e nell’incertezza, si fa semplicemente specchio di ciò che un gruppo dirigente si limita a esprimere in termini di vacuo desiderio.Dobbiamo allargare i nostri confini e non rimanere in un recinto sterile.

La Navigazione a vista sta portando il centro sinistra all’irrilevanza proprio quando l’Italia ne avrebbe più bisogno. Voglio fare quello che mi piace di più. Nell’ultimo anno è stato più soddisfacente sostenere l’attività dei consiglieri comunali in modo trasversale per interrogazioni e mozioni che fare altro.

Partiremo con una piattaforma social per coinvolgere tutti ed evitare fredde soluzioni. Il mio impegno continua così nell’ organizzare l’attività dei consiglieri, cercare di aggregare e parlare con tutti, affrontare i problemi. IL MIO PARTITO È LA MIA CITTÀ, sono di centrosinistra, ma è necessario riempire di contenuti la nostra area politica perché il miglior servizio reso è rappresentare qualcosa nella società.

La città ha bisogno di essere guidata, l’emergenza è tale che chi avverte questa responsabilità deve unirsi per trovare solidi punti in comune, fermo restando le identità politiche di provenienza. Mi piacerebbe che i giudizi venissero dati sulle cose che pensiamo, che facciamo invece che su mormorii per fatti inesistenti. Mi piacerebbe poter dire alle persone che le cose possiamo farle, possiamo impegnarci invece di essere paralizzati. Dobbiamo riscoprire le ragioni di un impegno. Ne abbiamo bisogno, davvero.”.

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