Battipaglia, il killer dei gatti cubano: “Non avveleno felini è un rito di culto”

«Non sono il killer dei gatti. Non sono la persona che cercano» : lo ha dichiarato il cubano accusato di essere il presunto killer dei gatti a Battipaglia, in seguito ad una intervista su La Città.

Le dichiarazioni

«Non sono esche velenose, sono commestibili. Puoi ingoiarle (e fa il gesto di portarsi la mano alla bocca). È un rito di noi cubani credenti. È un culto popolare della Regla de ocha, la Santeria. Lo fai quando hai momenti di scoraggiamento o, al contrario, ti senti troppo caricato. È un rito di purificazione del corpo accompagnato a preghiere a Dio e ai Santi. È una pratica religiosa che facciamo quando sentiamo il bisogno. Si tratta di una forma di offerta ai santi per la loro intercessione presso Dio. Lasciamo i sacchetti ai lati delle strade per avere positività, serenità. Non si deve sacrificare nessun animale, gatto o cane che sia. Non è giusto ammazzarli e non lo prevede la nostra religione»


Fonte: La Città

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