Capaccio: l'impianto di depurazione è fuorilegge

CAPACCIO. L’impianto è fuorilegge, mancano delle autorizzazioni. La notizia, riportata da La Città, è arrivata in seguito ad un controllo. Nella nota della guardia costiera si chiedeva l’invio di una copia della documentazione necessaria per le emissioni in atmosfera o, almeno, dell’Autorizzazione unica ambientale (Aua).

Il responsabile dell’area VI ha chiesto alla Paistom, ente gestore dell’impianto, la documentazione richiesta dalla guardia costiera, «ovvero delucidazioni in merito alla mancata acquisizione di dette autorizzazioni, considerato che dagli atti di questo ufficio – si legge nella determinazione dirigenziale – non risulta l’esistenza dell’autorizzazione alle emissioni in atmosfera, né di alcun provvedimento Aua per l’impianto di depurazione di Varolato».

È dunque necessario ottenere tempestivamente le autorizzazioni. La Paistum aveva già richiesto l’Aua, pertanto «alla luce degli atti acquisiti dall’azienda speciale Paistom si rende necessario procedere anche alla redazione della Via».

Per l’affidamento del servizio tecnico sono stati acquisiti dunque due preventivi di altrettanti professionisti. Il depuratore, inoltre, è stato recentemente interessato da lavori di ottimizzazione delle funzionalità e potenziamento delle capacità di ricevimento dei reflui provenienti delle reti fognarie.

L’impianto di ultima generazione, che si avvale di tecnologie avanzate tese al miglioramento del processo depurativo. Le opere hanno raddoppiato la capacità di ricevere gli scarichi fognari da una popolazione di circa 23.000 utenti, riferibile a Capaccio Paestum, a circa 50.000 utenti residenti tra Agropoli e Capaccio.

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