Cronaca

Cava, buone notizie per l'ospedale: nuovi dipartimenti per il Santa Maria dell'Olmo

CAVA DE’ TIRRENI. È stato presentato un documento al commissario straordinario dell’azienda universitaria Ruggi d’Aragona, Nicola Cantone, ove si chiede di modificare il nuovo atto aziendale del Ruggi e di attribuire nuovamente al “Santa Maria dell’Olmo” i servizi essenziali a tutela della salute dei cittadini. Questo è emergo dal tavolo tecnico sulla sanità tenutosi l’altro giorno al comune. A questa riunione (chiesta i giorni scorsi dal dottore Raffaele Giordano) sono intervenuti: il sindaco Vincenzo Servalli, coadiuvato da Mariano Agrusta, consigliere politico nel settore sanità; i consiglieri di minoranza, tra cui l’ex sindaco Marco Galdi; sindacalisti, tra i quali Gaetano Biondino della Cisl e il segretario provinciale Cgil, Maria Di Serio, e privati cittadini facenti parte del Comitato per il diritto alla salute a Cava.

L’illustratore che nei giorni a seguire presenterà nei dettagli questo documento, sarà Cantone. Ieri Servalli, ha dato l’incarico alla segretaria di fissare un appuntamento con il commissario straordinario. Nel dettaglio si chiederà, inoltre, di istituire nell’ospedale cavese un dipartimento materno-infantile, al fine di accogliere il reparto di pediatria e la maternità (attualmente chiusa). Inoltre, verrà chiesto l’aumento a 15 dei numeri di posti letto, in quanto i numeri attuali sono impossibilitati a venire in contro alle esigenze dei pazienti.

Tuttavia, c’è anche spazio per le richieste che consentono un miglioramento dell’organizzazione del servizio. Sul mirino, vi sono l’attivazione di un servizio efficiente legato al trasporto dei pazienti, con personale autonomo e indipendenti dalle figure professionale dei reparti. Così, se ciò dovesse accadere, i numerosi trasferimenti al “Ruggi” non influiranno sulle attività essenziali dell’ospedale cavese. L’esito della riunione ha lasciato molti soddisfatti. Adesso è stata spianata una prateria per Cantone, che ha ancora un po’ di margine di manovra per la modifica dell’atto aziendale.

Fonte: La Città

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