Inchiesta

Cava De’ Tirreni. Processo Zullo: cade l’aggravante mafiosa

CAVA DE’ TIRRENI. Processo Zullo: secondo il Tribunale del Riesame di Salerno, cade l’aggravante mafiosa. Il reato è stato riqualificato come associazione per delinquere semplice.

Cade l’aggravante mafiosa

Durante le indagini sul Clan Zullo, lo scorso settembre erano state arrestate ben 14 persone. Al momento in carcere restano Dante Zullo, capo della consorteria criminale con base a Santa Lucia, suo figlio Vincenzo e Vincenzo Porpora, difesi dall’avvocato Teresa Sorrentino; lasciano invece la casa di reclusione Gerardina Zullo, figlia di Dante ed ex fidanzata di Giovanni Sorrentino, la quale ha contribuito con le sue dichiarazioni a tre filoni d’inchiesta sul clan a Cava de’ Tirreni e Antonio Di Marino, Carmela e Carlo Lamberti.

Le accuse

Le indagini sono durate tre anni, dal 2015 al 2017 e gli indagati sono 47. Le accuse sono associazione a delinquere, usura, estorsione, spaccio di droga e detenzione illegale di armi. L’indagine compiuta dalla Mobile di Salerno ha rivelato rapporti tra esponenti del clan e delle istituzioni metelliane, ma sono in corso ulteriori accertamenti.

Gli interessi economici dell’organizzazione era tanti: potevano ontare anche sul denaro della raccolta pubblicitaria per le inserzioni dello stadio Lamberti per conto della Cavese. Avevano anche occupato un fondo trasformandolo da suolo agricolo in pista di allenamento per cavalli, senza alcun permesso per costruire.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio