Cronaca

Cava de’ Tirreni: gli studenti occupano l’istituto Filangieri

CAVA DE’ TIRRENI. Gli studenti del Filangieri occupano l’istituto di Cava de’ Tirreni. Lo hanno annunciato attraverso una nota, nella quale rimarcano le motivazioni della protesta.

Istituto Filangieri di Cava de’ Tirreni occupato dagli studenti

Un lungo comunicato, con l’elenco di tutte le motivazioni che animano la protesta degli alunni dell’istituto di via XXIV Maggio. Dalla “Buona Scuola” al decreto “Scuole Sicure“, le ragioni degli studenti:

Sono ormai anni che, a seguito di legislature che hanno riformato il mondo dell’istruzione, gli studenti e le studentesse si ritrovano a vivere persistenti condizioni di disagio all’interno delle proprie scuole. La spaventosa virata a destra dell’attuale governo, ora più che mai, sta rendendo invivibile l’ambiente scolastico.

Con il decreto “Scuole Sicure”, sono stati ridotti i nostri istituti alla pari di carceri presidiati quotidianamente da forze dell’ordine ed entità cinofile. Sono stati stanziati ben 2,5 milioni per questo decreto mentre all’istruzione pubblica ne sono stati tagliati 14 milioni.

Tra le innumerevoli ed enormi promesse fatte, vi era anche l’abolizione della Buona Scuola, palese processo di sfruttamento ed aziendalizzazione delle nostre scuole.

Pur di tenerci mansueti riducono le ore da impiegare nei percorsi di alternanza scuola-lavoro ma con una netta differenza tra licei ed istituti professionali, marcando sempre di più la distinzione tra le scuole di serie A e di serie B.

Noi non ci faremo raggirare tanto facilmente dal ministro Bussetti e i suoi contentini, sappiamo bene cosa vogliamo ed è per questo che abbiamo deciso di occupare il nostro istituto.

Pretendiamo la messa in sicurezza degli edifici scolastici: il nostro istituto è privo di certificati di agibilità, mancano i laboratori – essenziali per il nostro percorso di studi – e siamo costretti a svolgere le lezioni in “classi pollaio” che ostacolano l’apprendimento e di conseguenza il nostro diritto allo studio.

Pretendiamo l’abolizione del piano “Scuole Sicure”: continueremo a ribadire che per noi le uniche scuole sicure sono quelle che non ci crollano in testa e non quelle che reprimono anziché educare effettuando perquisizioni ed identificazioni. Basta tagli all’edilizia scolastica!

Pretendiamo una scuola che garantisca una formazione gratuita e di qualità a tutte e tutti, una scuola inclusiva che miri alla rimozione di ostacoli economici, sociali, culturali e di genere.

Solo riappropriandoci dei nostri spazi e riadattandoli alle esigenze di un’intera comunità studentesca potremmo fare fronte alla barbarie che avanza e questa occupazione ne è la prova lampante.

Sarà un’occasione per dare a tutti la possibilità di arricchirsi gli uni con gli altri, di vivere momenti di socialità e condivisione, riaccendendo lo spirito di collaborazione e solidarietà che si pone alla base di una reale alternativa alla didattica che vogliono imporci.

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