Cronaca

Cava, il 50enne ricoverato per meningite resta grave

SALERNO. Sta reagendo bene alle terapie, è cosciente, ma la prognosi resta riservata. Il 50enne di Cava de’Tirreni ricoverato lunedì scorso per meningite nel reparto Malattie Infettive dell’ospedale Ruggi di Salerno è ancora in isolamento.

Ha contratto una forma di meningite di tipo meningococcica, dunque contagiosa, ma non è stato ancora individuato il ceppo. Gli sono stati somministrati farmaci che stanno riducendo la produzione di infezione cerebrale che aveva raggiunto le meningi e il sistema di membrane che riveste il sistema nervoso centrale e che protegge encefalo e midollo spinale.

Grazie alla somministrazione di due differenti tipologie di antibiotici, sta reagendo bene alle cure e non sarebbe in pericolo di vita. Il recupero è anche soggettivo, quindi molto dipende dalla capacità di reazione del 50enne, mentre i medici stanno monitorando il suo stato di salute per valutarne l’evoluzione con il passare delle ore.

A tranquillizzare i familiari, e non solo, ci ha pensato ieri il primario del reparto Malattie infettive del Ruggi, Nicola Boffa.

«Il paziente è in condizioni generali discrete – ha puntualizzato – è senza febbre, è cosciente, non è stato scoperto completamente il ceppo di tipizzazione ma abbiamo invitato i campioni all’Istituto superiore di sanità per saperne di più».

Dunque nel presidio di via San Leonardo è stata diagnosticata la presenza del meningococco, ora è da scoprire se di tipo c, b, o di altra natura. Il primario ha confermato che non c’è alcun collegamento tra i due casi di meniginte registrati a Cava nel giro di pochi giorni e cioè quello del 50enne e quello del bimbo di quattro anni ricoverato al Cotugno. E non è detto che sia stata contratta lo stesso tipo d’infezione. «In Italia – ha spiegato Boffa – circolano vaccini di ceppo c e b. Tra il 2013 e 2014 si sono diffusi entrambi i ceppi, ma nell’ordine di 200 casi all’anno e non si può parlare di epidemia».

La casistica non è cambiata negli ultimi anni e quindi anche ora «l’allarme non c’è». Di sicuro la forma contratta meningococcica desta più allarme per la sua capacità di contagio rispetto alla pneumococcica che perciò preoccupa di meno. «Tra i ceppi che circolano, c e b, quello che fa più paura è il ceppo c ma non ci preoccupiamo più di tanto – ha rassicurato il primario – nel corso degli anni trattiamo tante meningiti e per questo è sempre consigliata la vaccinazione. La Regione ha promosso il vaccino tetravalente, che comprende il sierotipo c, e poi c’è l’altro che comprende quello b».

Boffa, contrario alle campagne antivaccinazione, ha invitato i genitori a far vaccinare i propri figli. Non si può parlare di allarme meningite per il direttore sanitario del Ruggi, Nicola Silvestri, anche se a Cava de’ Tirreni è il secondo caso.

«La ricorrenza è legata alle temperature basse che si registrano nei periodi invernali– ha dichiarato – non ci sono per ora foci epidemiche che fanno pensare a una diffusione anomala in provincia di Salerno e in Campania». La Regione ha rinnovato il protocollo emanato dall’Istituto superiore di sanità per la sorveglianza dei casi sospetti e l’Azienda al minimo accenno di casi di meningite ha messo in allerta l’Asl per attivare la prevenzione.

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