Cronaca

Delocalizzazione Fonderie Pisano: si ipotizza Montecorvino Pugliano

MONTECORVINO PUGLIANO. Sono in aumento le aree destinate ad una possibile delocalizzazione delle Fonderie Pisano, si ipotizza infatti Montecorvino Pugliano. Giorni concitati sul destino dell’azienda, dei cosiddetti “ribelli” e di tutti i lavoratori, pare che siano stati fatti dei sopralluoghi anche a Montecorvino Pugliano. Sino ad ora le aree interessate erano quelle del “cratere”: Buccino, Palomonte, Contursi e Oliveto Citra. Anche se al momento non c’è nulla di definitivo. È chiaro che farebbe gola agli amministratori un possibile dislocamento dell’attività, in special modo a termine dell’incontro cireneo dell’ultimo mese. L’area che sarà destinata alle Fonderie verrà considerata di “crisi”, dunque avrebbero senza ombra di dubbio accesso ai fondi Invitalia.

Il denaro destinato alla delocalizzazione fu definito dal ministero per lo Sviluppo, proprio quando ci fu quel fantomatico incontro tra rappresentanti della Regione Campania, Cgil, lavoratori, titolari delle Fonderie Pisano e funzionari dell’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa. In questo frangente Invitalia giocherebbe un ruolo determinante sullo scenario in questione, in quanto, per la delocalizzazione, servono molti soldi e per salvare soltanto 150 operai (che senza dubbio potrebbero essere impiegati in altri settori). Lo stesso Governatore Vincenzo De Luca, mesi fa a tirato in ballo Invitalia per il processo in questione, è chiaro però che bisogna mettere diversa “carne a cuocere” accordare dunque diverse parti e trovare il sito giusto destinato all’impianto.

Il progetto attirerebbe altri imprenditori, che potrebbero così accedere (così come i Pisano) a i fondi precedentemente citati, insomma un paracadute invitante in tempi di crisi. Ciò che urta ad alcuni cittadini schieratesi dalla parte della chiusura, è senza dubbio il fatto che si stia pensando ad interessi politico-imprenditoriali a discapito della salute dei cittadini. Fino a questo momento, si sono innalzati diversi muri per contrastare un’ulteriore disastro simile a quello che è accaduto presso la valle dell’irno.

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