Cronaca

Disastro ambientale, il comitato insorge: «amministrazione inerte, a casa!»

Disastro ambientale, il comitato insorge: «amministrazione inerte, a casa!»


BATTIPAGLIA. Disastro ed inquinamento ambientale, mancata bonifica di discariche e siti di stoccaggio presenti sul territorio comunale, il comitato “Non vogliamo il sito di compostaggio a Battipaglia” presenta due esposti. Secondo il direttivo del comitato spontaneo, composto da Luciano Ceriello, Umberto D’Aniello, Cosimo Panico e Raffaele Petrone, ci sarebbero gli estremi per agire penalmente nei confronti del Comune di Battipaglia e della Regione Campania. Ed ora il comitato contesta anche l’operato – o meglio, il “non operato” – dell’amministrazione comunale.

Il direttivo, questa mattina al bar Dolce Vita di via Italia, ha mostrato l’esposto che è stato presentato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ed anche alla Direzione Distrettuale Antimafia.

«Se Battipaglia è stata sciolta per il sospetto di infiltrazioni camorristiche – hanno spiegato i membri del comitato – allora è bene che si indaghi sui rifiuti, uno dei settori dove la camorra investe e guadagna maggiormente».

Nel frattempo, essendo ormai decorsi i termini per un eventuale ricorso al Tar avverso la decisione di realizzare un impianto di compostaggio a Battipaglia, il comitato spera che l’amministrazione comunale presenti un’istanza al Capo dello Stato. «È ora di passare ai fatti, basta proclami», fa sapere il comitato. Che non esclude, comunque, altri tipi di manifestazioni. «Potremmo organizzare un presidio davanti allo Stir, composta da tre gruppi che resterebbero davanti all’impianto per altrettanti turni da otto ore», ha proposto D’Aniello.

«Noi abbiamo fatto davvero il possibile – ha detto Stefania Battista, portavoce del comitato – abbiamo realizzato un gruppo Facebook, raccolto migliaia di firme per informare e sensibilizzare la cittadinanza, organizzato un’assemblea pubblica presso la chiesa San Gregogio VII, infine il corteo. Sembrava che l’amministrazione volesse agire al nostro fianco, ma ci hanno negato anche una sede. Noi abbiamo chiesto un incontro al governatore regionale Vincenzo De Luca ad agosto, ma forse era in vacanza e stiamo ancora aspettando. Noi le ferie non le abbiamo fatte. Eppure qualcuno si è permesso di dire che abbiamo organizzato il corteo solo per una passerella politica, ma abbiamo fatto salire le istituzioni sul palco solo per sapere direttamente da loro cosa volessero fare. A questo punto, abbiamo deciso di agire da soli e in modo più incisivo». Ossia presentare i due esposti. «Ci sono tutti i presupposti per un reato ambientale ed un disastro ambientale. Su questo territorio ci sono discariche e siti di stoccaggio che dovevano essere bonificati. Lo stesso anche in alcune zone dell’area dei Picentini e quindi chiediamo anche alle popolazioni di quella zona di affiancarci nella battaglia. Intanto, l’amministrazione comunale potrebbe finalmente decidere di passare ai fatti, con un ricorso al Capo dello Stato, prima che scadano i termini. Noi potremmo organizzare anche altre manifestazioni, presidiare lo Stir. Vorremmo bloccare la gara d’appalto, per essere ascoltati in Regione».

Ha aggiunto D’Aniello: «da due mesi proviamo a lavorare con l’amministrazione, chiedendo aiuto e documenti. Non c’è dialogo, non veniamo presi in considerazione. Abbiamo ricevuto promesse, parole, ma vogliamo atti concreti. Dobbiamo agire prima che la ditta inizia a lavorare, altrimenti avremo anche altri problemi».

Più duro Panico: «lottiamo per il bene della comunità, ma non ci sono assessori o consiglieri a questa conferenza. A cosa serve l’amministrazione, se non a tutelare i cittadini? Forse è meglio se ne vadano tutti a casa. Le responsabilità non sono solamente della Regione, ma anche del Comune. Si dimetta questa amministrazione se ha paura di agire».

«Cerchiamo di tutelare la salute dei cittadini, mossi da un grande amore per Battipaglia – ha detto Ceriello – quando la Regione ha manifestato il proprio interesse per realizzare un sito di compostaggio a Battipaglia, non ha risposto solo il Comune, ma la società EcoAmbiente, ossia chi ha interesse perché gestisce lo Stir. È una strana anomalia dal punto di vista giuridico. E al Comune chi sono i dipendenti che hanno predisposto i documenti? Neppure questo si sa…».

Il gruppo ha fatto appello anche ai produttori agricoli («i vostri prodotti non varranno più niente») e a tutta la cittadinanza. Prima che si inizi effettivamente a costruire l’impianto.


L’esposto

Al Procuratore Nazionale Antimafia

Dott. Franco Roberti

Via Giulia, 52 – 00186 Roma (RM)

Al Procuratore Capo presso il Tribunale di Salerno

Dott. Corrado Lembo C/o Palazzo di Giustizia

Alla Direzione Distrettuale Antimafia

Palazzo di Giustizia Salerno

Al Gruppo Carabinieri Tutela Ambientale

Napoli piazzetta Eritrea, 3 Napoli

Al Nucleo operativo Ecologico

Salerno via Duomo 17, Salerno

Al Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente

Largo Lorenzo Mossa 8/a Roma

All’Agenzia Nazionale per la Protezione Ambiente della Campania,

via Lanzalone 54, Salerno

E p.c. Al Ministero dell’Ambiente

Esposto Denuncia

Il comitato spontaneo dei cittadini “Non vogliamo il sito di compostaggio a Battipaglia”, costituitosi il 5 agosto 2017, con sede provvisoria in via Italia 31 c , Battipaglia (Sa) rappresentato dalla portavoce Stefania Battista, nata in Avellino il 20.09.1966, e residente in Battipaglia, unitamente al direttivo del suddetto comitato (composto da Luciano Ceriello, Umberto D’Aniello, Cosimo Panico e Raffaele Petrone) ed ai cittadini sottoscrittori

espone quanto segue:

alla luce della Legge 22 maggio 2015 n° 68 ipotizza la commissione dei seguenti reati sul territorio comunale

  • Inquinamento ambientale con compromissione delle acque, del suolo e del sottosuolo (art.452 bis) causato dalla presenza sul territorio comunale dei seguenti siti di discarica e di stoccaggio provvisorio dei rifiuti : La discarica adibita per R.S.U. (Rifiuti Solidi Urbani) in località Grataglie tra i Comuni di Eboli e Battipaglia (è operativa dal 21/03/1980 per effetto di un decreto del Prefetto di Salerno, su richiesta del comune di Battipaglia, il quale individuava e autorizzava a tale scopo una area inferiore, alla grandezza attuale della discarica, ricadente solo nel comune di Battipaglia e non su quello Ebolitano, tale decreto è da ritenersi di fatto decaduto per l’entrata in vigore del D.P.R. 915/82, che ha introdotto nuove prescrizioni in tutela ambientale per l’ubicazione delle discariche di R.S.U;

Il 06/01/1984 la discarica risulta ancora operante anche sul territorio di Eboli, grazie ad una ordinanza sindacale del comune di Eboli che ne dispone l’utilizzo per R.S.U., nonostante manchi l’ autorizzazione della Regione ed il tutto in mancata attuazione del D.P.R. 915/82;

A seguito di un sopralluogo del N.O.E. (Nucleo Operativo Ecologico) dei Carabinieri, il 28/10/1991 viene accertato: che la discarica opera in totale contrasto con le disposizioni del D.P.R. 915/82 e che vi è stata una grave alterazione dei luoghi sul profilo ambientale e sanitario, particolare già segnalato dall’ USL 54 in data 16/07/1991;

La discarica è posta su una falda acquifera e alla sua costruzione non è stata prevista la geomembrana (strato di materiale sintetico utilizzato nelle discariche come barriera sia di fondo che di copertura), tramite analisi si è evidenziato che ha già provocato una alterazione in ammoniaca ed è presente una consistente carica batteriologica, vista l’elevata permeabilità della zona circostante, circa il 90%, ne scaturisce un pericolo per la falda stessa e per la popolazione che ne fa utilizzo.

Nel  2004 durante una delle tante emergenze rifiuti la regione dirotta c/o lo S.T.I.R. di Battipaglia tutti i rifiuti del Napoletano, la cosa va avanti fino al 2005.

*Due discariche da bonificare in località Castelluccio
* Due vasche usate per lo stoccaggio durante l’emergenza del 2008, mai bonificate sempre a Castelluccio.
* Due aree di stoccaggio da bonificare ( Viale Danimarca e Via Bosco II)
* Impianto S.T.I.R., recentemente sottoposto a controlli e risultato non in regola con le normative sulla sicurezza e ambientali
* Impianto Nappi Sud
* Impianto Sele Ambiente, già coinvolto in inchieste giudiziarie per traffico illecito di rifiuti non trattati e recentemente andato a fuoco (12 giugno 2017) per cause ancora da accertare, probabilmente (come dichiarato dai Vigili del Fuoco) di natura dolosa.

*Altri quattro impianti privati che trattano rifiuti a vario titolo con autorizzazioni più volte prorogate e ampliate dalla Regione Campania
* Alcune cave abusive dove sarebbe  stata riscontrata la presenza di rifiuti tossici (ci sono in corso inchieste  e processi al riguardo)

*Sito abusivo di stoccaggio di pneumatici più volte incendiato e mai bonificato. Microdiscariche abusive lungo alcune arterie comunali e provinciali poco frequentate (via Fosso Pioppo, via Filigalardi, via Valsecchi per citarne alcune)

Alla luce di quanto esposto e di quanto dichiarato dalla prima cittadina, dottoressa Cecilia Francese durante la pubblica manifestazione del 22.09.2017 : “Ad agosto per la crisi idrica volevamo riattivare il pozzo in località Castelluccio ma le analisi hanno rilevato che è contaminato. Crediamo che vi sia un inquinamento delle falde acquifere sul territorio comunale” (vedasi per il testo preciso le registrazioni dell’intervento ad opera di numerose tv locali)

. disastro ambientale e pericolo di reiterazione del reato con l’autorizzazione regionale di 4 nuove aziende per il trattamento di rifiuti speciali, nonché con la costruzione di un nuovo impianto di trattamento rifiuti presso lo Stir di Battipaglia adibito al compostaggio della frazione organica, il cui dimensionamento (previsto per ben 35.800 tonnellate annue) non è commisurabile alla produzione di frazione umida del territorio comunale, valutabile al massimo regime in circa 10mila tonnellate annue.

. Omessa bonifica, reato che si perpetua dal 2002, quando tra il Comune di Battipaglia e il Commissariato straordinario di Governo per l’Emergenza Rifiuti (rispettivamente nelle persone di Alfredo Liguori e Antonio Bassolino) venne siglato un protocollo d’intesa che sanciva non solo la necessità delle bonifiche ad effettuarsi sul territorio, ma anche l’impegno – visto il gravissimo peso ambientale subito dalla collettività – a non allocare alcun altro impianto per il trattamento dei rifiuti ivi compresi impianti di compostaggio.

Delle tre centraline per il controllo dell’ambiente e dell’atmosfera che pure dovevano essere installate sul territorio ad opera di Regione, Provincia ed Arpac si registra la presenza di quella adibita al controllo dello Stir e di quella al parco Fiume, le cui rilevazioni sono spesso non pubblicate o non validate. Ciò nonostante già nei primi mesi di funzionamento della centralina al parco fiume gli sforamenti sono stati notevoli, seguiti poi da un periodo di mancata rilevazione dei dati.

Nel 2009 Battipaglia viene inserita tra i 37 comuni campani ammessi ad un programma di risanamento ambientale, vengono stanziati  536 mln di euro successivamente “tagliati” a 280 mln di questi 4,8 mln saranno assegnati alla nostra Città. Quando nel 2012 i fondi sono finalmente in viaggio per la Città vengono dirottati dall’Amministrazione in carica (Sindaco Giovanni Santomauro, poi coinvolto nell’inchiesta che porta allo Scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche) ai lavori di adeguamento dell’impianto di depurazione di Tavernola, alla rete fognaria di via Padova e solo una parte impiegata per bonificare uno dei siti presenti sul nostro territorio, quello in località Filigalardi, zona industriale, dove le analisi dimostrano che vi sono ben 1470 tonnellate di percolato.

Si aggiunge inoltre che la presenza sul territorio di aziende per il trasporto rifiuti inserite nella relazione della commissione che ha portato nel 2013 al decreto di scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche rende necessari ulteriori accertamenti sul profilo dell’articolo 416 e 416 bis (traffico illecito di rifiuti e associazione camorristica).

Si fa poi presente che i dati ufficiali del registro tumori della Campania, indicavano già dal 2008-2009, una incidenza tumorale “significativa” sul territorio”.

Alla luce di quanto esposto il Comitato chiede di procedere con urgenza alla tutela della salute pubblica e si rende disponibile ad una deposizione spontanea su quanto esposto, chiede altresì di sospendere in via cautelativa ogni procedimento autorizzativo o di costruzione di qualsiasi altro impianto e/o azienda per il trattamento rifiuti, sia essa di natura pubblica o privata, in attesa della verifica da parte delle Autorità Giudiziarie competenti della sussistenza di un grave pericolo per la pubblica salute e della commissione dei reati indicati. A tale fine si rende noto che già in data 11.08. 2017 e successivamente in data 13.09. 2017, il signor Cosimo Panico, membro del direttivo di codesto Comitato, ha depositato presso la caserma dei carabinieri di Battipaglia e presso la Procura di Salerno n° 2 esposti denuncia correlati alla presente.

Con osservanza

Battipaglia, 25 settembre 2017 Il portavoce del Comitato

Stefania Battista


 

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