Cronaca

Falsi incidenti stradali, prescrizione per 88 imputati

Falsi incidenti stradali, prescrizione per 88 imputati


Falsi incidenti stradali per guadagnare illecitamente soldi e premi dalle compagnie assicurative: dopo rinvii ed impedimenti, 88 imputati sono stati “salvati” dalla prescrizione in merito ai reati di truffa e danneggiamento fraudolento di beni.

La fase del dibattimento proseguirà solo per altre 64 persone, che si trovano al banco degli imputati per la sola accusa di associazione a delinquere. Chi era accusato di aver truffato le compagnie assicurative o danneggiato il proprio veicolo per simulare un sinistro non sarà raggiunto da alcuna sentenza. Per loro, il processo finisce qui.

L’indagine con 400 indagati

La maxi indagine contava quasi 400 indagati e toccava il comune di Angri, con almeno 152 posizioni iscritte nel registro degli indagati. Tra i promotori e organizzatori dei vari raggiri c’era anche un avvocato, il titolare di una carrozzeria inesistente e un medico ortopedico.

Se il legale procacciava potenziali clienti, il meccanico emetteva false fatturazioni da collegare ad incidenti stradali mai verificatisi.

La figura del medico

A seguire la figura del medico, al quale fu contestato il falso su documentazione ospedaliera relativa a ferite giudicate non veritiere. A sganciare contante erano invece le compagnie assicurative, una decina quelle costituitesi parte civile, con la frode che avveniva anche attraverso l’aggiustamento di incidenti realmente accaduti ma poi “sistemati” per far sì che i premi assicurativi arrivassero a cifre maggiori rispetto a quelle previste.

Le accuse

In questo caso, l’accusa di danneggiamento fraudolento fu mossa nei confronti di più di ottanta persone. Le indagini della procura di Nocera Inferiore appurarono che il sistema comprendeva – oltre a chi materialmente organizzava e procacciava persone per combinare incidenti – anche dei falsi testimoni che venivano chiamati per riferire a seconda di ciò che più conveniva. A condurre materialmente le indagini furono i carabinieri della stazione di Angri.

Le singole attività investigative erano partite, come da prassi, dalle denunce delle compagnie assicurative, che avevano segnalato attraverso i loro avvocati discrepanze tra i soggetti coinvolti nei vari sinistri, richieste anomale di risarcimenti e contraddizioni sui luoghi interessati dagli eventi. Il processo riprenderà ora con le sole posizioni di quelli ritenuti essere gli organizzatori e promotori della maxi truffa: chi pure aveva partecipato ai raggiri con tanto di danneggiamento dei veicoli, non sarà raggiunto da sentenza.


Fonte: salernotoday

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