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Pierluigi Iorio si racconta: intervista al direttore artistico del Cineteatro De Filippo

Pierluigi Iorio si racconta: intervista esclusiva al direttore artistico del Cineteatro De Filippo in occasione dell’apertura della stagione teatrale


AGROPOLI. Prende il via ad Agropoli una stagione teatrale importante, con un debutto di tutto rispetto grazie alla presenza di un’eccezionale Claudia Cardinale che, insieme alla eclettica Ottavia Fusco, ha interpretato “La strana coppia” addirittura in anteprima nazionale e per l’occasione siamo andati alla scoperta delle sensazioni, degli aneddoti, di alcuni particolari che solo il direttore artistico poteva rivelarci parlando un po’ di se e quindi del progetto teatrale che ha in mente per Agropoli.

Un’ apertura notevole come quella a cui stiamo per assistere che sensazioni suscita nel direttore artistico?

Iorio: “Sono molto felice perché questa terza stagione teatrale è quella che sento più mia. In effetti se vogliamo andare nel dettaglio vi anticipo che c’è molta prosa in questi spettacoli ed è proprio questo ciò che ho cercato, perché noi siamo la prosa, gli italici nascono con la prosa, l’abbiamo inventata noi, anche perché calpestiamo una terra che si chiamava Magna Grecia e quindi chi più di noi può far prosa? E’ giusto che a teatro si ritorni alla prosa. Già lo scorso anno ne parlai con Salemme indirizzandomi verso un calendario i cui 8 spettacoli sono in buona parte di prosa e solo due di intrattenimento”.

Come avviene la scelta degli spettacoli?

Iorio: “E’ una scelta ponderatissima. A parte per le date che devono avere un nesso. Poi i cartelloni devono essere bilanciati anche in virtù di quello che si pensa, si sente e quest’anno abbiamo dato rilevanza alla prosa”.

Quest’anno hai dato il via ad un’altra sfida interessante ovvero quella di avvicinare i giovani al teatro. Cosa ti aspetti da questa nuova avventura?

Iorio: “Ci dobbiamo provare perché se non lo facciamo strutture come questo bellissimo cineteatro da qui a pochi anni non ci saranno più perché non ci sarà più nessuno interessato ad esso. Abbiamo un gap enorme: vengono a teatro gli over 60 e poi ragazzi universitari che si avvicinano ad esso come momento formativo ad esempio per la realizzazione della tesi e non come momento di spettacolo. Invece noi dobbiamo portare i ragazzi a teatro per fargli capire che qui sono le nostre origini, che la nostra cultura nasce tutta da li. Noi non abbiamo altra partenza: a parte essere un museo a cielo aperto, del nostro paese si ricorda questo ovvero il teatro e nel nostro stivaletto abbiamo i più bei teatri del mondo, tra l’altro”.

Parliamo ora del Pierluigi Iorio degli inizi. Il tuo debutto a teatro fu con Aldo Giuffré. Rivelaci un particolare di quella prima volta.

Iorio: “Ti rivelo un grande particolare: quello spettacolo doveva essere realizzato in una data fissata per Ottobre. Poi però ci fu comunicato che avremmo anticipato. Di solito gli spettacoli si posticipano non anticipano e la data scelta fu proprio quella del mio compleanno. Un fatto strano ma di certo indimenticabile”.

Un ruolo a cui non rinunceresti mai?

Iorio: “Non rinuncerei mai al ruolo che sto avendo adesso, quello del direttore artistico. Sto facendo esattamente quello che volevo fare, quello che sento di fare”.

Un aneddoto da backstage. Cosa sta facendo la Cardinale adesso dietro le quinte?

Iorio: “Stanno mangiando dolci: festeggiano l’onomastico di un componente della compagnia e per l’occasione abbiamo ordinato un bel vassoio pieno di dolci”.

A proposito di cibo una domanda più intima. A cosa non rinunceresti mai a tavola?

Iorio: “Domanda difficile. Io a tavola non sono abituato a rinunciare a nulla, mangio tutto. Ma non avrebbe senso una cena con amici o sedersi a tavola davanti a buona cucina senza essere accompagnati da un buon calice di vino.



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