Cronaca

Scafati, oggi il Riesame si pronuncerà sulla vicenda Aliberti

SCAFATI. Udienza in mattinata presso il tribunale del Riesame di Salerno sulla richiesta d’arresto per Pasquale Aliberti, ex sindaco di Scafati, e gli esponenti del clan Ridosso, Gennaro e Luigi. A darne notizia MediaNews24.

I giudici della Cassazione ritennero fondati tutti gli indizi di colpevolezza, confermando il quadro indiziario nella sua totalità, ma il presidente della sesta sezione accolse in parte le considerazioni del procuratore generale, il quale aveva richiesto una misura alternativa al carcere per l’ex primo cittadino e i due Ridosso.

Questo perché, non essendo Aliberti più sindaco ed essendosi allontanato dalla dai ruoli politici istituzionali, per il collegio difensivo non era più in condizione di poter inquinare prove o reiterare il reato. Per questo la suprema corte ha deciso di rinviare tutti gli atti al Riesame in modo da motivare meglio la decisione estrema del carcere invece che una misura restrittiva diversa come il braccialetto elettronico.

Le richieste del sostituto procuratore Vincenzo Montemurro della Dda di Salerno, presentate lo scorso 26 novembre, andranno oggi ad unirsi al fascicolo contenente gli elementi che provano la necessità della custodia cautelare in carcere per Aliberti.

Secondo gli inquirenti, anche dopo lo scioglimento ed il commissariamento, l’ex primo cittadino avrebbe conservato la sua leadership politica e da casa sua, tramite strumenti elettronici ed informatici, avrebbe continuato a detenere il suo potere, fungendo da sindaco ombra.

Aliberti, dal canto suo, nega affermando si esprimere le sue opinioni da “libero cittadino scafatese”, come sue diritto. Alcune presunte fighe di notizie però potrebbero, secondo la Direzione distrettuale antimafia, dimostrare che Aliberti ha di fatto conservato rapporti con dipendenti comunali e riesca tutt’oggi ad avere un’autorità gestionale.

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