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Gli studenti del Sud Italia decidono di cambiare regione

Il 2016 ha segnato un momento di svolta, dopo un fortissimo periodo di crisi economica che ha messo in ginocchio l’Italia per lunghi mesi. Gran parte del merito va alle strategie messe in piedi dall’Unione Europea con il programma EU2020 che, attraverso i finanziamenti, ha permesso all’Italia di superare un momento particolarmente duro.

Ma i passi stabiliti da EU2020 mirano soprattutto a rendere i paesi europei capaci di reggersi sulle proprie gambe: ed è per questo che il programma punta tutto sulla qualità dell’istruzione e sulla possibilità di diminuire drasticamente i dati sulla disoccupazione giovanile. In Italia, però, risulta particolarmente difficile centrare gli obiettivi prefissati da EU2020, ovvero toccare quota 40% di laureati compresi fra i 30 ed i 34 anni. Soprattutto a causa delle difficoltà delle regioni italiane in merito a istruzione ed occupazione: un problema particolarmente ostico al Sud.

La fuga di giovani dalle regioni del Sud

Le regioni meridionali sono infatti al centro di un’autentica fuga dei giovani, che emigrano nelle regioni del centro-nord per poter ovviare alla mancanza di atenei specializzati in determinati corsi di laurea. Si tratta di una fuga che svuota il Sud di menti giovani e fresche, e che va ad aumentare il circolo vizioso della scarsezza del numero di domande di lavoro nel meridione. Un fattore critico, soprattutto alla luce delle difficoltà lavorative che già animano le regioni del Sud.

Una soluzione adottata da molti studenti, i quali non vogliono lasciare la propria terra natia per poter lavorare e che comunque non vogliono escludere la possibilità di conseguire un percorso di studi prestigioso, è quella di conseguire la propria laurea triennale online presso una delle principali università telematiche italiane come Unicusano. In questo modo non solo si avrà la possibilità di non dover rinunciare al proprio percorso lavorativo, ma anche quella di studiare comodamente da casa nel tempo libero.

Il problema dei tagli alle borse di studio

Sono anche altri i problemi che animano i pensieri degli studenti del Sud: uno dei più complicati è senza dubbio quello riguardante le borse di studio. Come se non bastassero i frenetici tagli che lo Stato ha operato sulle borse di studio targate 2015, sono enormi i ritardi dei pagamenti di quelle che vengono regolarmente assegnate ai ragazzi.

E questo avviene nelle migliori ipotesi dato che, come sottolineato dal presidente del Crui Gaetano Manfredi, spesso capita che alcune delle rate di queste borse non vengano nemmeno pagate. Un problema serissimo, considerando l’importanza che queste facilitazioni dovrebbero avere per le famiglie disagiate.

Sembra comunque che le Istituzioni stiano prendendo seriamente il problema del Sud, e stiano cominciando ad operare in tal senso. Ad esempio, in Calabria il Miur ha appena sbloccato i fondi necessari per pagare i finanziamenti e le borse di studio agli studenti. Un’operazione di salvataggio che dovrebbe estendersi presto a tutte le regioni meridionali.

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