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L’Hotel Ariston perde in Commissione Tributaria e deve versare quasi 110mila euro al Comune di Capaccio di tassa sui rifiuti del 2017

L'Hotel Ariston dovrà pagare quasi 110mila euro di tassa sui rifiuti, risalente all'anno 2017, al Comune di Capaccio. Soldi che l'albergo aveva deciso di non versare nelle casse dell'ente adducendo una serie di motivazioni per rendere illegittimo il regolamento e le tariffe comunali

L’Hotel Ariston dovrà pagare quasi 110mila euro di tassa sui rifiuti, risalente all’anno 2017, al Comune di Capaccio. Soldi che l’albergo aveva deciso di non versare nelle casse dell’ente adducendo una serie di motivazioni per rendere illegittimo il regolamento e le tariffe comunali. Dopo aver vinto di fronte alla Commissione Tributaria Provinciale, l’Hotel Ariston ha perso in appello dinanzi alla Commissione Tributaria Regionale. E per il Comune di Capaccio arriva una bella boccata d’ossigeno.

L’Hotel Ariston costretto a versare quasi 110mila euro di Tari al Comune di Capaccio per l’anno 2017

La società dell’Hotel Ariston di Paestum, denominata Hotel Ariston srl, aveva impugnato davanti alla Commissione Tributaria Provinciale di Salerno un avviso di accertamento relativo alla Tari – la tassa sui rifiuti – relativo all’anno di imposta 2017, emesso dal Comune di Capaccio. L’importo era rilevante: 109.610 euro. Una cifra che l’Hotel Ariston non aveva alcuna voglia di sborsare e, pertanto, la società proponeva nel ricorso diverse motivazioni.

Innanzitutto, secondo la società, le delibere comunali di approvazione delle tariffe Tari sarebbero state illegittime sulla base della sentenza della Commissione Tributaria Regionale numero 2437 del 2018. Quella sentenza aveva dichiato illegittimi gli atti relativi all’anno di imposta 2015 per mancata indicazione di alcuni parametri.

La tassa sui rifiuti e l’Hotel Ariston

Dunque, secondo la società Hotel Ariston srl, l’intero regolamento comunale del 2014 che istituiva la Tari era illegittimo, anche perché non sarebbe stato precisato il costo effettivo del servizio di smaltimento dei rifiuti, che la Tari doveva coprire integralmente.

Per la società erano immotivate le grosse differenze tra utenze domestiche ed alberghiere per quanto riguarda la Tari, nonché le differenze in merito alla superficie dei locali interni alla struttura albergiera che potevano o meno produrre rifiuti. L’Ariston si domandava anche perché ci fosse disparità tra gli alberghi ed altre strutture turistiche – come lidi, campeggi e villaggi – con un tributo più basso ed una riduzione stagionale.

Infine, la società evidenziva la mancanza di indicazione del responsabile del procedimento di emissione del titolo esecutivo. Una motivazione che spesso può annullare atti ed accertamenti.

Hotel Ariston di Paestum

Hotel Ariston sconfitto dinanzi alla Commissione Tributaria Regionale contro il Comune di Capaccio

In primo grado, la Commissione Tributaria Provinciale di Salerno, nel 2019, aveva accolto il ricorso, giudicando legittima l’esposizione dell’Hotel Ariston. Tuttavia, il Comune di Capaccio decideva di non arrendersi e di proporre appello alla Commissione Tributaria Regionale. Che, lo scorso 10 marzo, ha dato ragione proprio al Comune.

La Commissione Tributaria Regionale era riunita nelle figure del presidente Alfredo Notari, del relatore Maria Teresa Carè e del giudica Mauro Tringali. L’Hotel Ariston era difeso dall’avvocato Paola Coppola, mentre il Comune di Capaccio era rappresentato dall’avvocato Salvatore Mastrolia.

Le motivazioni della sentenza

In merito alla legittimità delle tariffe Tari e del regolamento, la Commissione Tributaria Regionale ha evidenziato che, al di là dell’insussistenza di un giudicato esterno risalente a precedente sentenza, il Comune di Capaccio ha tenuto conto dei piani finanziari precedenti per coprire i costi di gestione dei rifiuti.

Legittimo l’operato dell’ente anche per quanto riguarda la distinzione tra utenze domestiche e non domestiche, queste ultime assoggettate a tariffe superiori. Infatti, la maggior capacità produttiva di un esercizio alberghiero rispetto ad una civile abitazione e anche ad altre attività non domestiche è un dato di comune esperienza.

Anche la mancata indicazione del responsabile del procedimento non può portare ad un annullamento dell’atto esecutivo, visto che all’interno del documento c’è una adeguata esposizione dei motivi dell’accertamento. Per cui l’Hotel Ariston dovrà pagare quasi 110mila euro per la tassa sui rifiuti del 2017.

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