Cronaca

Inchiesta Tre Stelle Eboli: tra gli indagati anche professionisti e contabili

EBOLI. Nell’inchiesta che ha portato all’arresto di La Marca, Maiale e Vastarella, si allarga il numero di indagati coinvolti nel caso del Caseificio Tre Stelle di Eboli: occhi puntati anche su contabili, intermediari e professionisti.

Una lista indagati che vedrebbe coinvolti anche contabili e professionisti: si allarga l’inchiesta Tre Stelle

Non soltanto La Marca, Maiale e Vastarella, arrestati ieri per i reati di corruzione, porto di armi clandestine e ricettazione con metodo mafioso. Dietro alla grande inchiesta “Tre Stelle” che vede al centro dell’attenzione il grande Caseificio di Eboli, il cui titolare è lo stesso Gianluca La Marca, ci sarebbero molti altri indagati, tra cui contabili reputati responsabili di aver alterato i bilanci della società, alcuni professionisti e intermediari che avrebbero aiuto La Marca a creare il suo grande impero economico, con l’aiuto dell’ex boss Giovanni Maiale e di Vastarella, Direttore dell’Agenzia delle Entrate di Salerno che avrebbe chiuso un occhio in più occasione e permesso a La Marca di evadere il Fisco. 

Le accuse vanno ben oltre la corruzione, il porto di armi clandestine e la ricettazione, infatti si parla anche di falso in bilancio, dichiarazione fraudolenta, appropriazione indebita, autoriciclaggio, illecito impiego di denaro di provenienza illegale, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, trasferimento fraudolento di valori e turbativa d’asta.

Intanto, La Marca e Maiale si trovano nel carcere di Velletri e stanno attendendo di essere interrogati. Vastarella invece si trova agli arresti domiciliari. Eppure, nonostante i fatti di ieri, a Eboli si respirava aria pesante già da mesi. Non a caso, lo scorso giugno furono sequestrati oltre 1 milione di euro dai conti del Caseificio Tre Stelle per questioni fiscali legate a uno snaturato aumento patrimoniale della famiglia La Marca: da 10 milioni di euro registrati nel 2010, si è passati a ben 40 milioni di euro nel 2017. Un considerevole aumento di 30 milioni di euro in sette anni che avrebbero portato il padre dell’indagato a ottenere 14 milioni di euro come liquidazione e fine rapporto con il caseificio, per poi permettere ai figli di ottenere l’intera proprietà. Un giro di denaro considerevole che sarebbe stato utilizzato poi per acquisire aziende in difficoltà e chiedere prezzi di favore sul latte. In tutto ciò, avrebbe contribuito anche l’ex boss Giovanni Maiale, il quale aveva il compito di minacciare altri imprenditori per far sì che La Marca riuscisse a mettere mano sulle aste pubbliche per le proprietà delle aziende in fallimento.

Infine, entrà in gioco Emilio Vastarella, Direttore dell’Agenzia delle Entrate di Salerno, il quale avrebbe attribuito uno sconto del 10% su una sanzione fiscale già elevata a carico dei La Marca, pari a circa 60mila euro. Una livello di corruzione che si sarebbe concluso con un regalo consistente in un bracciale d’oro e diamanti destinati alla moglie di Vastarella, più un orologio di lusso da regalare a Natale.

Fonte: Stile Tv

 

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