Cronaca

Lettere diffamatorie contro Longanella, si indaga a Castel San Giorgio

CASTEL SAN GIORGIO. Partivano dal Comune di Castel San Giorgio i messaggi diffamatori contro il sindaco Franco Longanella.

La procura di Nocera ha identificato tra i dipendenti del palazzo comunale gli autori delle lettere anonime, indagati per aver diffuso manifesti e volantini nel periodo degli ultimi quattro anni. Si tratta di messaggi pesanti contro il primo cittadino e altri esponenti dell’amministrazione comunale, ripetutamente additati per diversi atti amministrativi contestati, presunte connivenze col clan dei Casalesi, culminate qualche giorno fa in una articolata denuncia contro ignoti sporta dallo stesso primo cittadino ai carabinieri e alla procura di Nocera Inferiore. In particolare, alcuni dei testi diffusi indicavano la stessa procura ritenuta responsabile di insabbiare le azioni “incriminate” del primo cittadino.

Le denunce, tutte anonime, erano pervenute alla Dda di Salerno e al ministro della Giustizia. Nelle ultime ore è arrivato il riscontro investigativo, ottenuto dagli inquirenti dopo mirate perquisizioni domiciliari, effettuate dai carabinieri di Castel San Giorgio e dalla sezione di pg della procura nocerina, col coordinamento del sostituto Giuseppe Cacciapuoti, a identificare alcuni degli autori dei messaggi diffamatori. Le indagini sono in pieno svolgimento, con un primo risultato teso a circoscrivere il ruolo di persone interne al Comune e un prosieguo legato alla ricerca dei complici. Il contenuto dei testi partiva con evidenza lampante da una consapevolezza forte, come se chi li avesse scritti fosse ben informato sugli iter amministrativi, con ampia conoscenza delle procedure comunali. Alcuni volantini erano arrivati fino alle cassette postali della cittadinanza. Il primo cittadino ha denunciato tutto. Le perquisizioni domiciliari, concluse col reperimento di materiale investigativo utile, hanno completato un primo quadro, collegando indizi e prove alla campagna anonima. I manifesti riportavano parole pesanti contro l’azione amministrativa, parlando esplicitamente di favori e prebende attraverso appalti pilotati, indicazioni preferenziali e affidi a persone sospette.

La procura è appena arrivata al cuore dell’inchiesta, certo costituito da ulteriori ruoli e responsabilità non ancora identificate. La magistratura lavora a ricomporre un gruppo organizzato di persone concentrato nel lavoro di diffusione sistematico, oltre i primi nomi già iscritti nel registro degli indagati. Naturalmente non potevano mancare le reazioni politiche.

«Siamo rimasti sconvolti da quella campagna infamante realizzata con volantini e siamo sconvolti adesso». Così Longanella, all’indomani delle indagini che hanno portato ad indagare due addetti del municipio. Potrebbero essere loro i “corvi” che avrebbero diffuso i volantini dove si “accusava Longanella di favoritismi in campo edilizio. «Sono stati giorni di preoccupazione», continua Longanella. «Sono stati alzati i toni. Ho saputo che c’è stato un intervento delle forze dell’ordine. Se qualcuno ha fatto cose illecite ed è stato scoperto, ben venga. Diciamo che essendoci la campagna elettorale, avevo pensato a qualcuno che ha approfittato del clima infuocato per mettere zizzania. Ma questa è una interpretazione. Sono sorpreso che possano essere due persone del Comune. Purtroppo c’è qualcuno che vive nell’ombra. I problemi politici sul territorio sono molti. E questo episodio ci ha sconvolto».

fonte La Città di Salerno

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