Cronaca

Uccise l’amante della moglie, condannato a 16 anni di reclusione

NOCERA INFERIORE – Sedici anni di reclusione per Davide Giorgio Sanzone, il 42enne siciliano che uccise con una coltellata l’amante della ex moglie, Maurizio Fortino, infermiere di 52 anni.

L’accusa per Sanzone, difeso dal legale Rosario Fiore e giudicato con rito abbreviato – come riporta il Mattino – era di omicidio volontario. Nella sua decisione, il magistrato ha escluso i futili motivi e riconosciuto le attenuanti generiche. Le parti civili, che sono state assistite dall’avvocato Andrea Vagito, andranno risarcite per 350 mila euro.

I precedenti

L’episodio si consumò alle 21,30 in via Origlia, in casa di Selene Strollo. La donna era separata da circa cinque anni da Sanzone e aveva intrapreso una relazione sentimentale con Fortino. Il 42enne era tornato a Nocera Inferiore da Milano. Avrebbe voluto lavare degli abiti e dare un saluto alla figlia, che viveva insieme alla madre. Ma giunto davanti casa, all’ingresso notò lo scooter di Fortino. Il fatto lo spinse a bussare all’uscio con insistenza. Una volta dentro, si accorse della presenza in bagno della vittima, e gli urlò contro: «Uomo di m…., mia figlia non deve vedere nessuno!». Si diresse come una furia in cucina, afferrò un coltello con lama da cinquecentimetri e colpì Maurizio Fortino al fianco sinistro. Alla scena dell’omicidio assistette anche la figlia della donna. L’infermiere, che non aveva avuto neanche il tempo di difendersi, sanguinante riuscì a trascinarsi a fatica fuori dall’abitazione, provando a raggiungere l’ospedale in sella al suo scooter. Sanzone lo scortò fuori, visibilmente preoccupato, chiedendogli di non denunciarlo.

L’arresto

L’aggressore fu arrestato, poco dopo, in strada dai carabinieri, dopo aver posato i suoi indumenti sporchi di sangue nella sua casa originaria, mentre faceva ritorno in via Origlia. Fortino, con una mano al fianco insanguinato, partì diretto in ospedale, ma non riuscì a proseguire il viaggio. Cadde lungo la strada, poco dopo. A soccorrerlo fu una coppia di passaggio, che intervenne alle sue richieste di aiuto. In pronto soccorso giunse tra la vita e la morte, in condizioni disperate.

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