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Multa per evitare scioglimento del Comune: quando i sindaci si fanno furbi

In primis fu Franco Alfieri e ora Paolo Russomando. I sindaci della provincia di Salerno ne sanno una più del diavolo per evitare il commissariamento del Comune. E così ecco che i primi cittadini si fanno multare ed evitare, di conseguenza, lo scioglimento in seguito alla candidatura alle Regionali.

Giorni fa il sindaco di Agropoli Franco Alfieri si è fatto volutamente beccare dai Vigili Urbani con la sua auto in divieto di sosta. La sanzione non verrà pagata e, a seguito di denuncia, si aprirà un contenzioso giudiziario con il Comune che lo vede a capo. Un escamotage che porterà alla sua decadenza dalla carica di sindaco, prima del 29 aprile, data ultima per dimettersi e candidarsi alle Regionali con il Pd. Così, il consiglio comunale non potrà essere sciolto e la fascia tricolore passerà nelle mani del vice sindaco piuttosto che di un funzionario prefettizio.
Infatti il 12 marzo il consiglio comunale si riunirà con all’ordine del giorno un solo argomento: “Contestazione causa incompatibilità al sindaco avvocato Francesco Alfieri per lite pendente”. E da qui alla decadenza il passo è breve.

Un trucco questo di Alfieri “preso in prestito” anche dal sindaco di Giffoni Valle Piana, Paolo Russomando,in lizza con il Pd, e dal primo cittadino di Sant’Egidio del Monte Albino, Nunzio Carpentieri, candidato con Fratelli d’Italia.

«Anche noi faremo l’identica procedura anche se l’incompatibilità non dipenderà da una sanzione non pagata. Col Consiglio comunale stiamo lavorando per dare al vicesindaco la possibilità di rimanere in carica e di poter proseguire l’attività amministrativa fino al 2016», ha dichiarato il primo cittadino di Giffoni Valle Piana. «Non so se utilizzerò la stessa procedura – dichiara ancora Russomando – ma di sicuro non consentirò mai che il mio Comune venga commissariato. E lo farò anche per dimostrare, a chi ha concepito questa vergognosa normativa, che basta poco per superarla. Perché è assurdo ciò che hanno fatto in Regione, impedendo ai rappresentanti di interi territori di potersi candidare liberamente. Eppure siamo noi sindaci che conosciamo appieno i problemi e le difficoltà che ci sono per amministrare, che abbiamo tanti consensi ma altrettante responsabilità».

Nella medesima situazione anche il sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti, che – per il momento – non sembra intenzionato a seguire le orme di Alfieri.
«Fin quando non sarà presa una decisione sulla candidatura – ha dichiarato Aliberti – è un problema che non mi pongo. Ritengo, però, che il commissariamento non sia la soluzione migliore per Scafati, così come per qualsiasi altro comune. E’ giusto che i sindaci che vogliono candidarsi possano garantire, almeno fino alla prossima tornata elettorale, un governo della città a guida politica, sempre nel caso in cui ci siano tutti i presupposti».

Possibile candidato alle Regionali con il Pd anche il sindaco di Fisciano, Tommaso Amabile, che contesta la legge e avanza presupposi d’illegittimità.
«Le restrizioni all’elettorato passivo – spiega – competono al Parlamento e non al Consiglio regionale. E peraltro questa normativa è stata approvata con decretazione d’urgenza, in quanto è stata posta la fiducia ad un emendamento della Finanziaria. In pratica Caldoro ha fatto in modo che non venisse discussa in Consiglio, e questo è stato un ulteriore abuso commesso dal presidente uscente». «Non sarò certamente io a crearmi l’incompatibilità – conclude – ma sarà una scelta che verrà presa dal Consiglio comunale».

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