Cronaca

Salerno, la città è sempre più sporca: cassonetti di immondizia nel mare

SALERNO. La situazione a Salerno è sempre più sporca. Come riporta il quotidiano La Città, l’incuria dei cittadini verso la città è sempre più evidente.

L’ultimo episodio risale a ieri mattina: alcuni cittadini che stavano passeggiando sul lungomare di prima mattina hanno sollecitato gli agenti della municipale e i dipendenti dell’Igiene urbana a causa della presenza, in mare, nella zona d’acqua antistante il bar Nettuno, lungomare Trieste, di un intero cassonetto di immondizia proveniente da qualche attività commerciale. Nell’acqua erano presenti lattine, bottiglie e residui alimentari: uno spettacolo a dir poco indecoroso.

Il caso, purtroppo, non è isolato: il centro storico con i suoi vicoli è tornato ad essere una vera e propria discarica a cielo aperto con cumuli di spazzatura presenti agli angoli dei marciapiedi in particolare nella zona tra via dei Canali, vicolo dell’Angelo, porta Rateprandi e vicolo della Neve.

La reazione dell’amministrazione, però, di intensificare i controlli per stanare e punire chi non rispetta le regole della raccolta differenziata sembra essersi dimostrata vana e le lamentele, da parte dei turisti, che in questo periodo di vacanze affollano i bed and breakfast salernitani, ma anche da parte dei cittadini stessi, sono sempre più forti e insistenti.

La situazione è grave anche nelle strade che conducono al Duomo o al Giardino della Minerva che non brillano per pulizia, così come i sentieri che portano dal centro storico alto fino al castello di Arechi, lì, accanto all’immondizia ci si può trovare in un tappeto di siringhe che, da via Trotula, arriva fino alle vecchie carceri maschili e oltre.

E il problema si estende anche oltre il centro, nella zona orientale.

La battaglia del gruppo Facebook di Protesta Popolare Salernitana, e dei suoi fondatori Tiziano Sica, Marco Gregorio e Bruno Sica, cerca di verificare l’attuale situazione di degrado in cui versa la città: il gruppo ha evidenziato la presenza di blatte, topi, erbacce e spazzatura nella zona di lungomare che collega via Trento a via Leucosia: «Ma ciò che lascia davvero a bocca aperta è il totale grado di incuria di via Leucosia – commentano gli attivisti – piazzali crollati divisi da spartitraffico in cemento, siringhe che ornano gli stessi piazzali, erbacce in ogni dove e ogni tanto qualche senzatetto che vi alloggia, senza parlare del cattivo odore.

Non meraviglia, dunque, che le attività in quella zona chiudano in ben che non si dica, senza contare la totale assenza di turismo o intrattenimento per i più giovani. A questo punto, ci chiediamo: quanto costa la riqualificazione della zona per renderla turistica?»

In attesa delle risposte opportune da parte delle autorità competenti la lotta degli attivisti e le segnalazioni dei cittadini e dei turisti continuano anche nella zone alte di Giovi dove sono state individuate delle vere e proprie microdiscariche.

 

 

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