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Salerno, in via San Leonardo: workshop con Federico Tisi

SALERNO. Dopo aver fatto tappa a Napoli (nella specifica dello stadio San Paolo) Federico Tisi, la colonna portante del Brazilian Jiu Jiutsu italiano, istituirà un seminario a Salerno, il 02/12/2016 presso la palestra Dedalo di via San Leonardo n°38 (nella zona industriale salernitana, a pochi metri da Brico Center tenendosi sulla destra) dove, ad accoglierlo a braccia aperte, ci sarà l’insegnante Giampaolo Salvatore e la scuola “Jiu Jiutsu Tribe Salerno”.

Federico Tisi è uno dei pionieri del Jiu Jiutsu brasiliano all’interno della penisola, il suo primo incontro con questa interessante disciplina, è avvenuto a metà anni ’90 e da lì inizia a frequentare i corsi di maestri stranieri al fine di perfezionarsi e conseguentemente divulgare l’arte. Nel 1999 fonda la “Jiu Jiutsu Tribe”, un network che di li a poco prenderà piede su tutto il territorio nazionale, giungendo in seguito anche a Salerno e provincia. Oggi l’accademia “Tribe” vanta numerosi corsi, ove, al loro interno, vi sono atleti di caratura internazionale e fiori all’occhiello dell’intero settore (come il pluricampione nazionale ed europeo Nicola Giordano).

Detta anche “arte della flessibilità” o “arte della cedevolezza”, il Jiu Jiutsu è un’antichissima arte marziale, che trova i suoi fondamenti dagli estenuanti allenamenti dei guerrieri Samurai, come arte di difesa ed attacco globale. Questa disciplina permette ai loro praticanti di poter avere la meglio su di un avversario utilizzando tecniche di percussione, proiezione, leva articolare, strangolamento, o tecniche che prevedevano l’utilizzo di armi. Nel corso del tempo, il Jiu Jiutsu ebbe un processo di frammentazione, che diede origine alle note arti marziali o discipline giapponesi quali il Judo, il Karate, l’Aikido. Le origini del Brazilian Jiu Jiutsu, risalgono ai primi del ‘900, quando il maestro di Judo e Jiu Jiutsu Maeda, si trasferì in Brasile per divulgare il suo sapere alla comunità giapponese della nazione sudamericana.

Durante il periodo di maggior espansione del Jiu Jiutsu, Maeda conobbe il brasiliano Gastao Gracie, erede di una famiglia di diplomatici di origine scozzese, egli aiutò l’artista marziale giapponese e fu proprio questa circostanza a fare incontrare questi due personaggi ed a legarli da un profondo vincolo di amicizia. Tale amicizia, spinse al maestro di Jiu Jiutsu a tramandare l’arte al figlio di Gastao, Carlos (cosa all’epoca a dir poco insolita). Il brasiliano, dunque, imparò il Jiu Jiutsu e dopo molteplici anni, si trasferì a Rio, dove aprì una sua accademia. Ebbe ben 21 figli e 98 nipoti, e tutti suoi figli maschi sono diventati cinture nere di questa disciplina.

 

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