Cronaca

Stupefacenti e dopanti per bufale, Cassazione conferma condanna. Parla Bernini

«Dalla stampa apprendo che finalmente si è giunti alla conclusione di una lunga inchiesta cominciata nel 2012. Infatti sono state confermate in Cassazione le condanne, con pene dai 14 ai 21 anni di reclusione, per commercializzazione illegale di sostanze stupefacenti destinate all’impiego nell’allevamento delle bufale – dichiara il Portavoce parlamentare del Movimento cinque stelle alla Camera Paolo Bernini che prosegue -. Nello specifico, il traffico illegale avveniva tra l’Albania e l’Italia con la importazione di medicinali dopanti a base di somatropina, ketamina e olio di hashish.

Il fine? Somministrare questo mix illegale alle bufale degli allevamenti campani con la compiacenza – a dire di alcuni collaboratori di giustizia – di medici veterinari, allevatori e informatori scientifici. Un mix dannoso per animali e consumatori che però permetteva agli allevatori di aumentare il profitto settimanale di oltre 30 mila€.

Da tempo mi occupo di allevamenti intensivi con attività ed ispezioni concertate con l’arma dei carabinieri, per questo una notizia del genere non mi stupisce affatto. Abbiamo verificato la presenza di situazioni del tutto illegali e, spesso, putroppo con la compiacenza di alcuni veterinari Asl, gli stessi che invece hanno l’obbligo di effettuare i controlli e ricoprono il ruolo di pubblici ufficiali e devono garantire il benessere animale e la tutela della salute pubblica. Vi è una evidente conflittualità di ruoli nel momento in cui da controllati diventano controllori di loro stessi.

Per questo ho proposto numerose leggi per garantire sia la tutela degli animali anche negli allevamenti che i consumatori: etichettatura trasparente, telecamere e controlli serrati, verifiche sulla salubrità dei prodotti. È infatti inimmaginabile, come in questo caso, le quantità di sostanze pericolose per la salute umana che sono state ingerite da consumatori inconsapevoli.

Per questo sollecitiamo le calendarizzazioni delle proposte di legge e soprattutto la presenza dello Stato sul territorio per impedire la diffusione di comportamenti illegittimi e gravi come questo. Ma la soluzione da noi proposta esiste ed è sempre la stessa: adottare un’alimentazione 100% vegetale».

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