CronacaInchiesta

Prescrizioni, rinvii e processi lunghi, salernitano apre un caso tra le Procure di Napoli e Salerno

Potrebbe aprirsi una diatriba tra le Procure di Napoli e Salerno. Su richiesta del Ministero della Giustizia e sulla base dell’esposto di un salernitano che ha visto finire in prescrizione due processi avviati su querele da lui presentate nei confronti dell’ex convivente, la Procura di Napoli avrebbe aperto un fascicolo sulla Procura di Salerno.

I protagonisti della vicenda, un uomo ed una donna legati sentimentalmente per un periodo e genitori di una bimba, sono persone molto conosciute in provincia di Salerno.

Sono due le querele, una delle quali per sottrazione di minori, presentate dall’uomo (P.M. le sue iniziali) nei confronti dell’ex convivente. Entrambe sfociate in procedimenti penali ed entrambe terminate con la prescrizione (dopo sette anni per ciascuna) a causa di continui rinvii delle udienze, a volte di anno in anno, testimoni convocati e non presentatisi, variazioni di giudici e di tribunali competenti, astensione degli avvocati. Di contro, le querele presentate dalla stessa ex convivente nei confronti dell’uomo hanno condotto ad indagini e processi che si sono conclusi (con l’assoluzione presso il Tribunale di Nocera Inferiore) nel giro di due o tre anni.

Secondo P.M., sarebbe stato posto in essere “ogni possibile procedura per mandare in prescrizione il reato con infiniti rinvii, trasferimento della causa da Eboli a Salerno, assegnazione di giudici, eccetera)”. Questo è scritto nella missiva inviata da P.M., insieme a documenti dei processi in questione, anche al Ministero della Giustizia. Da Roma non sono rimasti a guardare e la stessa lettera è stata inviata alla Procura di Napoli, che avrebbe già aperto un fascicolo sul comportamento tenuto dal Tribunale di Salerno in merito alle querele presentate da P.M. ed ai tempi dei dibattimenti.

La Procura napoletana intende fare luce su quanto esposto dall’uomo, che ha lanciato strali pesanti su pm salernitani. Dichiarazioni che, se confermate nel corso delle indagini dei pm napoletani, potrebbero portare anche a conseguenze clamorose.

Le denunce e i processi lunghi

Il 25 settembre 2009, P.M. presenta ai Carabinieri una formale querela con l’accusa di sottrazione di minori. Viene aperto un procedimento penale nei confronti della ex convivente e di altre persone, che vengono rinviate a giudizio presso il Tribunale di Eboli.

“Nonostante le varie udienze – racconta l’uomo – il processo veniva continuamente rinviato, solitamente per mancanza dei testi regolarmente convocati e mai presentatisi. La causa veniva successivamente trasferita alla seconda sezione penale del Tribunale di Salerno, in quanto Eboli non era competente per la trattazione dell’argomento”.

Le cose sembrano cambiare, ma solo in apparenza. “Dopo tale assegnazione, numerosissime sono le udienze, ma sempre e continuamente rinviate, vuoi per astensione degli avvocati, vuoi per mancanza di testi sempre regolarmente convocati e mai presentatisi, tranne qualche eccezione. Addirittura un teste, convocato dalla Calabria, si presenta per ben quattro volte, due volte ad Eboli e due a Salerno, senza mai essere ascoltato.

Queste udienze vengono rinviate sempre di un anno, pur sapendo che la causa si sta avvicinando alla prescrizione. La situazione viene più volte rappresentata dal mio legale di fiducia al giudice, ma senza sortire alcun effetto”.

Con l’avvicinarsi dei termini di prescrizione (fissati al 27 marzo 2017), dall’inizio di quest’anno si sono tenute quattro udienze. “Peccato che  – continua P.M. – nonostante il Tribunale avesse sollecitato il pubblico ministero a citare i testi per i giorni fissati, la Procura non abbia provveduto, rendendo inutili le udienze. Ad esempio, il giorno 14 marzo era da sentire un maresciallo dei carabinieri circa l’acquisizione dei tabulati telefonici, ma non è stato mai sentito e l’udienza è stata rinviata al 16 maggio, data in cui il reato è ormai prescritto”.

Ma questo processo non è stato l’unico a terminare in questo modo. “A seguito di un’altra querela presentata da me – continua P.M. – nei confronti della mia ex convivente, la Procura di Salerno fece andare in prescrizione il reato, peraltro senza mai avvisare me o il mio legale, nonostante espressamente richiesto nella querela. Di contro, le querele presentate dalla mia ex convivente nei miei confronti sono state celebrate nel giro di due o tre anni, fortunatamente con l’assoluzione da parte del Tribunale di Nocera Inferiore”.

Perché questi ritardi e la prescrizione?

 

“Viene spontaneo chiedersi come sia possibile tutto questo – scrive P.M. – è possibile che la discussione di una causa possa essere rinviata di anno in anno per sette anni, solo perché un giudice non riesce a gestire un calendario di poche ore di lavoro? Possibile che il pubblico ministero, nonostante l’avvicinarsi della prescrizione e le sollecitazioni del giudice e del mio avvocato di fiducia, non convochi i testi?

A mio parere, è stata posta in essere ogni possibile procedura per mandare in prescrizione il reato con infiniti rinvii, trasferimento della causa da Eboli a Salerno, assegnazione di nuovi giudici.

A seguito di ciò, la prescrizione del reato ha causato un irreparabile e grave danno economico (ho dovuto comunque pagare l’avvocato) e stress”.

 

L’esposto al Ministero della Giustizia

 

Tutti questi interrogativi hanno spinto P.M. a depositare un esposto al presidente del Tribunale di Salerno e, soprattutto, al Ministero della Giustizia.

“Sembra che da parte del giudice e della Procura ci sia stato un atteggiamento di superiorità e di superficialità nel considerare un cittadino che mette nelle sue mani la possibilità di far valere un proprio diritto – conclude P.M. – Sono molto amareggiato”.

Da parte del Ministero della Giustizia pare che ci sia stato già un primo responso, con il trasferimento della vicenda nelle mani della Procura di Napoli, che avrebbe aperto un fascicolo sulla Procura di Salerno.

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