Cronaca

Salerno in ansia per Gugliemo, la madre: “Tutto poteva accadere, non questo. Abbandonati da anni” | IL RACCONTO

Ragazzo scomparso a Salerno, parla la madre di Guglielmo Belmonte: "Siamo abbandonati da anni, lasciati soli a combattere"

Parla Rita Francese, la madre di Guglielmo Belmonte, il ragazzo scomparso lo scorso venerdì da Salerno. La donna ha affidato i suoi pensieri ed il suo stato d’animo ad un lungo post pubblicato su Facebook, nel quale ha raccontato l’ultimo mese. Le settimane ed i giorni che hanno preceduto l’allontanamento del figlio 24enne.

Ragazzo scomparso a Salerno, parla la madre di Guglielmo Belmonte

“Un figlio che scompare. Tutto poteva accadere, ma non questo. Guglielmo è buono, sensibile, riservato. Ultimamente abbiamo passato un bruttissimo periodo con il fratello Oreste. A seguito di un effetto paradosso di un nuovo farmaco Oreste era diventato ingestibile. Guglielmo più volte è dovuto intervenire per salvarci e per evitare che il fratello si facesse male” ha raccontato la donna, pubblicando un video dei due fratelli mentre giocano in piscina.

“Colluttazioni molto stressanti dal punto di vista psicologico. Una volta il fratello lo ha anche graffiato sul volto. Io mi sono appoggiata su di lui. Dopo mesi, quasi un anno passato senza dormire eravamo distrutti. Guglielmo, con calma, quando il fratello chiamava andava da lui, rimanendo a volte senza dormire per ore. Poi ha iniziato a trattarlo con i guanti, e piano piano ho visto crescere l’angoscia dentro di lui. Ha iniziato a sottolineare cose che noi sbagliavamo secondo lui nella gestione di Oreste. Io tentavo di spiegare che, sì, può anche essere vero, ma che noi cerchiamo di sopravvivere e non siamo perfetti. Vedevo montare questa ansia di giorno in giorno. Tutto il mese di agosto quasi non vedeva più gli amici, stava con il fratello. Gli portava qualcosa di buono da mangiare o da bere, giocava con lui, la sera lo faceva addormentare. Ho iniziato a preoccuparmi. Respirava profondamente, con ansia. Non avremmo dovuto farlo sacrificare, ma noi eravamo allo stremo delle forze. Abbiamo anche scritto una lettera alla procura della repubblica per sollecitare la Asl, a metà luglio”.

Lo sfogo

“Se si fossero mossi forse non sarebbe successo. Purtroppo noi siamo abbandonati da anni, lasciati soli a combattere una battaglia impossibile. Non so cosa sia successo, ma Guglielmo non ci avrebbe abbandonati. Aveva una casa a Roma affittata, doveva andarci a breve, non aveva bisogno di nascondersi. Non so questo dolore enorme che porta con sé cosa abbia potuto causare. Si era anche confidato con gli amici. Era in pensiero per noi e per Oreste. Io pensavo una tragedia fosse inevitabile prima o poi, ma non questa. Per chi ha un figlio disabile grave con fratelli: state attenti, anche se sembra che vada tutto bene il fratello ha gravi traumi. Seguitelo il più possibile. Io ho cercato di parlare, di spiegare, ma non è stato abbastanza. Guglielmo, perdonami. Tu hai con generosità preso il nostro fardello ma non hai avuto la forza e ti ha schiacciato. Io pensavo che era un breve periodo di sollievo quello che tu ci regalavi, che saresti presto tornato a Roma. Dovevo capire quando ti chiesi:- Quando vai? – e tu mi hai risposto:- non è detto. – che la cosa era diventata per te troppo importante. Avresti rinunciato ad andare via per aiutare la tua famiglia. Care ho pagato quelle ore di sonno”.

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