CronacaPolitica

Regione Campania: una cimice nella stanza di De Luca

Il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca è ancora una volta protagonista delle vicende che avvengono a Palazzo Santa Lucia. Questa volta pare che sia emerso dai verbali di un interrogatorio del 10 marzo, che il governatore era posto sotto intercettazioni. De Luca aveva affermato che durante il prosieguo dei lavori di ristrutturazione fatti poco dopo il suo insediamento, era stata trovata una cimice per intercettazioni ambientali. Bisogna verificare adesso se la microspia era destinata a De Luca o al suo predecessore Caldoro.

I verbali risalgono al periodo in cui, il rispettabile governatore, venne ascoltato per la vicenda che lo vedeva connesso al presunto tentativo di Guglielmo Manna di ottenere una carica nella sanità. È facile supporre che la cimice fosse stata introdotta proprio dagli inquirenti che stavano indagando sulle telefonate di Mastursi, di Manna e di sua moglie Anna Scognamiglio.

I magistrati non hanno fatto ancora luce sul possibile utilizzo della microspia, inoltre, tutto il resto dell’interrogatorio si è basato esclusivamente sulla ferrea e incontestata difesa di De Luca alle accuse recapitategli. Il governatore, infatti, ha affermato (dinnanzi ai sostituti procuratori Giorgio Orano e Corrado Fasanelli) di essere all’oscuro di tutto.

Mastursi ha smentito le dichiarazioni di De Luca: «Non ho mai avuto contatti con il giudice Anna Scognamiglio». E nonostante per quest’ultimo, il mese scorso, sia arrivata la richiesta di archiviazione, non si preclude la conferma delle accuse per  Scognamiglio, Manna, Mastursi, Gianfranco Brancaccio, Giorgio Poziello e Giuseppe Vetrano.

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