Cronaca

Palmeco e Sra vincono al Tar contro il Comune di Battipaglia che aveva ordinato la cessazione delle attività di trattamento rifiuti in via Spineta

Una battaglia iniziata oltre un anno fa, quando il dirigente tecnico comunale Carmine Salerno ordinò a Giuseppe Melilli, manager della Palmeco, e ad Antonio Cancro, amministratore della Sra, "la cessazione immediata delle attività della Palmeco", che da anni, proprio a via Spineta, tratta i rifiuti

Le aziende Palmeco e Sra (Sviluppo Risorse Ambientali) vincono al Tar contro il Comune di Battipaglia, che aveva ordinato la cessazione delle attività nell’area Pip, mai nata, in via Spineta. Una battaglia iniziata oltre un anno fa, quando il dirigente tecnico comunale Carmine Salerno ordinò a Giuseppe Melilli, manager della Palmeco, e ad Antonio Cancro, amministratore della Sra, “la cessazione immediata delle attività della Palmeco“, che da anni, proprio a via Spineta, tratta i rifiuti.

Battipaglia, Palmeco e Sra vincono al Tar contro il Comune

Non sono ammesse attività insalubri di prima e seconda classe e capaci di arrecare pregiudizio all’ambiente” è scritto nell’articolo 7 delle norme tecniche attuative della variante di adeguamento ed ampliamento della zona D2, a via Spineta, approvata alla fine del 2004 dal consiglio comunale dell’ex sindaco Alfredo Liguori. L’area Pip non è nata, ma le norme attuative sono rimaste vigenti.

Il trattamento rifiuti in via Spineta

Sulla base di tale regolamento, il 16 gennaio 2019 il Comune di Battipaglia aveva emesso un’ordinanza di cessazione delle attività delle due aziende della famiglia Palmieri. Un provvedimento contro cui Palmeco e Sra avevano opposto ricorso. E il Tar ha dato ragione alle due società, annullando la suddetta ordinanza (protocollo numero 4291 del 16 gennaio 2019) e condannando l’ente al pagamento delle spese di giudizio.

Il Tar Campania (che già in precedenza, con sentenza passata in giudicato aveva annullato le prescrizioni dell’Arpac di installazione di un “misuratore di pressione differenziale con registrazione dei dati”) ha accolto tutte le tesi difensive della ditta (patrocinata dagli avvocati Francesco Avagliano ed Emilio Paolo Sandulli) con cui si censuravano i gravi vizi di legittimità e di eccesso di potere, nonché la disparità di trattamento del Comune di Battipaglia.

L’ente, infatti, aveva in passato approvato tutte le varianti urbanistiche – non partecipando, tra le altre cose, alle conferenze di servizi in Regione Campania cui veniva regolarmente invitato e quindi tacitamente acconsentendo, nel corso degli anni, ex art. 208 T.U. Ambiente, alle varianti urbanistiche in deroga all’articolo 7 della N.T.A. del piano regolatore generale per gli immobili collocati in zona D2 – salvo poi accampare in modo a dir poco pretestuoso (e smentito dalla documentazione processuale della ricorrente) di non aver ricevuto dalla Regione Campania le Pec di invito alle dette Conferenze.

Il Comune aveva sostenuto anche di non essere stato a conoscenza dell’attività svolta dalla Palmeco, sebbene nel corso degli anni gli aveva inviato una dozzina di richieste di preventivi per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

Il risarcimento dei danni

Adesso si valuteranno le richieste di risarcimento dei danni che il Comune di Battipaglia ha causato alla società.

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