Politica

Salerno, Camera dei Deputati: eletto Marco Minniti

Il ministro dell’interno, Marco Minniti, è stato eletto deputato nel collegio Campania 2-03, in cui ricade il territorio di Salerno e provincia.

Chi è Marco Minniti?

Il numero uno del Viminale, sconfitto nell’uninominale a Pesaro, è stato eletto nel proporzionale anche nel Veneto: se dovesse rinunciare al seggio campano, gli subentrerà Eva Avossa, deluchiana doc e attuale vicesindaco nel comune di Salerno.

Biografia

(da Wikipedia) È figlio di un generale dell’Aeronautica Militare (anche gli otto zii erano ufficiali). All’età di 17 anni, per i timori della madre Angela, rinunciò al sogno di diventare pilota e per protesta entrò nella Federazione Giovanile Comunista Italiana laureandosi poi in filosofia presso l’Università di Messina con una tesi su Cicerone. Sposato con la musicista Mariangela Sera, ha due figlie, Bianca e Serena. È appassionato di pesca subacquea, tifa Reggina e Inter e segue la Viola Reggio Calabria di pallacanestro. È ateo.

Carriera politica

Politicamente molto vicino a Massimo D’Alema, Minniti matura in Calabria la maggior parte della sua formazione politica nelle file della FGCI. Amico dell’ex sindaco antimafia di Rosarno, Giuseppe Lavorato, era lui il giovanissimo segretario del PCI della Piana di Gioia Tauro negli anni Ottanta, quando la ‘ndrangheta uccise Giuseppe Valarioti, primo omicidio politico in Calabria.

Dal 1986 al 1988 fece parte della Commissione problemi del lavoro e dell’economia nella direzione del PCI, che lasciò per diventare segretario di federazione di Reggio Calabria.

Nel 1992 diventa segretario regionale del PDS calabrese, incarico che lascia nel 1994 quando viene nominato Responsabile del Dipartimento problemi del partito e membro della segreteria nazionale, di cui nel 1996 diviene coordinatore. Alle elezioni politiche italiane del 1996 fu candidato alla Camera dei deputati nel collegio uninominale di Reggio Calabria-Villa San Giovanni tra le file della lista L’Ulivo, ma non fu eletto. Sotto scorta dal 1997 per via delle minacce della ‘Ndrangheta,[5] con la nascita dei Democratici di Sinistra, nel febbraio del 1998, assunse l’incarico di Segretario organizzativo.

Sottosegretario e deputato DS e PD

Marco Minniti insieme al Vice Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Rudy de Leon nel 2000.

Nel corso della XIII legislatura, nei governi D’Alema I e D’Alema II ebbe il mandato di Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio; successivamente fu nominato Sottosegretario di Stato alla difesa nel secondo governo Amato. Venne eletto per la prima volta deputato alle elezioni politiche italiane del 2001 nella circoscrizione Calabria, tra le file dei DS.

Alle elezioni politiche del 2006 fu rieletto in Calabria alla Camera dei deputati come capolista dell’Ulivo. In seguito alla vittoria della coalizione dell’Unione, nel 2006 fu nominato viceministro dell’Interno nel Governo Prodi II. Da segretario regionale del partito, alle elezioni politiche del 2008 venne riconfermato come deputato alla Camera per la terza volta consecutiva, stavolta guidando la lista del Partito Democratico calabrese.

Nel 2007 fu nominato responsabile per la sicurezza nella Segreteria nazionale di Walter Veltroni. Con le elezioni primarie del 14 ottobre 2007 fu eletto segretario regionale del Partito Democratico in Calabria, carica che ha ricoperto fino al 2009. Fu nominato ministro-ombra dell’interno nel Governo ombra del Partito Democratico, ruolo che ricoprì dal 9 maggio 2008 al 21 febbraio 2009.

Il 24 febbraio 2009 il segretario del PD Dario Franceschini lo nominò presidente nazionale del forum sicurezza del partito.

Dal 1º dicembre 2009 è fondatore e presidente della fondazione ICSA (Intelligence Culture and Strategic Analysis), di cui il senatore Francesco Cossiga era presidente onorario.

Il 4 agosto 2012 venne nominato, dal segretario nazionale del PD Pier Luigi Bersani responsabile del partito per la verifica dell’attuazione del programma del Governo Monti. Alle elezioni politiche italiane del 2013 è stato candidato ed eletto al Senato della Repubblica Italiana come capolista del PD nella regione Calabria. Il 17 maggio 2013 venne nominato sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri nel Governo Letta con delega ai Servizi segreti[10], incarico che gli fu confermato nel Governo Renzi il 28 febbraio 2014.

Ministro dell’interno

Il 12 dicembre 2016 è stato designato dal nuovo presidente del consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, ministro dell’Interno.

Il principale problema affrontato da Minniti nella sua veste di Ministro dell’Interno riguarda la crisi dei migranti perdurante e il contrasto delle attività illegali dei trafficanti di uomini. Il ministro ha cercato di porvi rimedio adottando diverse misure.

Uno dei primi provvedimenti adottati è stato la riapertura e l’aumento del numero dei Centri di identificazione ed espulsione dei migranti (CIE) e il raddoppio delle espulsioni, provvedimenti appoggiati anche dal capo della polizia Franco Gabrielli.

Al fine di sostenere questa politica, il 9 gennaio 2017 Minniti si è recato in Libia, dove ha avviato le trattative con il presidente Fayez al-Sarraj e il governo locale per un nuovo accordo sui rimpatri. In questa occasione è stata riaperta l’ambasciata italiana a Tripoli, che precedentemente era stata chiusa.

Il 31 marzo a Roma è stato firmato un accordo con un rappresentante del governo di Tripoli e circa 60 capi delle tribù per contenere i flussi migratori a sud (confine con Algeria, Niger e Ciad), mentre a nord sarà operativa la guardia costiera contro gli scafisti grazie a 10 motovedette ristrutturate.

Il 31 luglio viene introdotto dal Viminale, dietro impulso di Minniti, il Codice di condotta per le Ong impegnate nelle operazioni di salvataggio dei migranti in mare, che regola l’attività delle Organizzazioni non governative impegnate nel mediterraneo. La mancata sottoscrizione del codice comporta l’adozione di misure da parte delle autorità italiane nei confronti delle relative navi.

Alla fine di agosto del dello stesso anno il ministro ha un incontro con 14 “sindaci” di città della Libia meridionale al fine di raggiungere un’intesa per il contrasto delle attività dei trafficanti di migranti.

In vista delle elezioni politiche italiane del 2018 si candida all’uninominale nel collegio di Pesaro-Urbino; è anche schierato nei collegi proporzionali in Campania (Salerno) e Veneto (Venezia).

Viene eletto a Salerno.


I risultati delle elezioni del 4 marzo


 

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio