Cronaca

Il quotidiano “La Città” chiude, De Maio: “Una morte annunciata”

SALERNO. I dipendenti del quotidiano “La Città” annunciano al chiusura della testata e la cessazione delle pubblicazioni. Per De Maio si tratta di “una morte annunciata”.

“Una morte annunciata”: il quotidiano la Città chiude con le pubblicazioni e passa alla cassa integrazione straordinaria

I dipendenti del quotidiano “La Città” hanno incontrato questa mattina la stampa presso la sede della Fondazione Menna per informare i lettori della chiusura della testata e della cessazione delle pubblicazioni. Adesso si procederà alla cassa integrazione straordinaria.

Durate l’incontro è intervenuto Claudio Tringali, presidente della Fondazione: «Abbiamo assistito a una vera e propria serrata da parte dell’azienda con i giornalisti che, senza alcun preavviso, hanno trovato le porte della redazione chiuse, perdendo così il lavoro con umiliazione e una totale mancanza di rispetto».

Affranta la giornalista Clemy De Maio, componente del cdr e segretario provinciale del Sucg: «Oggi si è certificata una morte annunciata. Ci giungono voci e indiscrezioni relative all’apertura di un nuovo giornale. Se questa ipotesi dovesse prendere corpo i lettori devono sapere che non è un progetto che ci vede partecipi. Noi non ci siamo. L’8 marzo questo giornale avrebbe compiuto 23 anni. In questo periodo siamo riusciti a diventare una comunità. Invece agli imprenditori Vito Di Canto e Giovanni Lombardi sono bastati poco più di due anni per distruggerlo. Non è un caso. Siamo di fronte a un piano preordinato passato per l’esternalizzazione di settori, strategie suicide e mortificazioni».

Anche Vito Bentivenga del cdr è intervenuto: «La società civile è sempre stata al fianco di questa dolorosa vertenza. Ma ci sono stati grandi assenti Mi riferisco a una parte del mondo delle imprese. Inoltre di questa vicenda è stata informata fin dall’inizio la Prefettura, compreso della chiusura e della messa in liquidazione della società. A fronte della perdita di 20 posti di lavoro ci si aspettava almeno la convocazione di un tavolo di trattative. Constatiamo con grande rammarico che questo non è avvenuto e non è un buon segnale per le altre vertenze del territorio».


Fonte: Il Mattino

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