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Salerno, sbarco immigrati. Sinistra Italiana: «non tolleriamo chi fa dichiarazioni di allarmismo»

SALERNO. Nuovo sbarco a Salerno. 1004 immigrati sono giunti sul territorio salernitano, questa mattina, di cui 886 maschi, 118 femmine e 193 minori. Tra questi 20 donne in stato di gravidanza ed altre persone affetta da varie patologie, anche chirurgiche. Come già fatto nelle precedenti occasioni, il Direttore Generale, dott. Antonio Giordano, ha provveduto ad attivare gli interventi necessari a garantire l’accoglienza dei profughi e le attività di emergenza e prima assistenza, con il Servizio 118 aziendale e gli operatori del Distretto di Salerno.

«Non tolleriamo più chi fa dichiarazioni di allarmismo, generando la paura di un’ipotetica invasione degli “Alieni”. Quali numeri hanno a disposizione quanti parlano d’invasione? Dove trovano le notizie che spacciano al solo scopo di generare insicurezza, allarmismo e, infine, paura? I numeri parlano chiaro, non c’è alcuna invasione: dal 2013 in 4 anni in tutto il paese sono arrivate circa 550.000 persone attraverso gli sbarchi, mentre tra rifugiati e richiedenti asilo ci sono, attualmente, circa 136 mila persone ospiti dei Cas e circa 24 mila degli Sprar» questo il monito di Sinistra Italiana.




«In Provincia di Salerno, parliamo di circa 2.700 persone, divise tra Cas e sprar, su 1 milione e cento mila di abitanti, lo 0,24% Ma, al di là dei freddi numeri, guardiamo al profilo etico: qui non si tratta di buonismo ma di politiche sociali, l’accoglienza agli immigrati è un dovere civile e legale.

Gli uomini e le donne sbarcate dalla nave di Medici Senza Frontiere – si legge in una nota – sono persone che hanno subito torture: violenze sessuali, bastonate, bruciature di sigarette e tutte le mortificazione di un campo di prigionia. Portano con sé un enorme bagaglio di esperienze durissime, ma invece qualcuno in città pensa di poterli accogliere con una bella etichetta, già prima che mettano piede, in molti casi per poche ore, a Salerno.

“Ladri di lavoro, di schede telefoniche di pasti prelibati e letti caldi”: così vengono etichettati dalla retorica reazionaria e fascista di mass e media e di alcuni irresponsabili. Usciamo dall’emergenza, dando vita ad un modello di accoglienza diffuso nel Paese, operando sulla scorta di quanto da anni ci suggeriscono le associazioni e gli operatori che provano a tutelare i rifugiati. Promuoviamo una politica sociale che non metta nelle mani di pochi la gestione dei progetti, evitando che qualcuno ne faccia un business. Ci rivolgiamo, pertanto, ai comuni della provincia di Salerno invitandoli ad aderire alla rete dell’accoglienza e della gestione pubblica prevista nei progetti Sprar, in modo da rimettere in moto competenze e capacità di fare rete insieme alle associazioni, alle strutture e alle professioni presenti sul territorio».

 

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