Cronaca

A Sarno le scuole restano aperte: offese e parolacce al sindaco Canfora su Facebook

SARNO. Maltempo, a Sarno le scuole restano aperte. A differenza di quanto avvenuto in altri comuni, dove le scuole sono state chiuse per la giornata di domani, il sindaco di Sarno Giuseppe Canfora ha deciso di tenere domani le scuole aperte.

E sotto la comunicazione in merito pubblicata sulla pagina Facebook del sindaco Giuseppe Canfora, piovono parolacce, offese, impreparazioni.

Su tale argomento, segnaliamo l’editoriale della giornalista Rossella Liguori, corrispondente de Il Mattino e direttore di Sarno Notizie.

L’editoriale

Leggere i commenti sotto l’ultima comunicazione della pagina “Portavoce Sindaco Giuseppe Canfora”significa essere presi da un senso di disgusto prima, e di smarrimento poi. Il primo sentimento è immediato, di impatto dinanzi a parolacce, imprecazioni, offese ed ingiurie; il secondo scatta quando si inizia a pensare che quei commenti siano frutto del pensiero di giovanissimi. Sono tutti ragazzini, con non più di 15 anni che, a quanto pare, non riescono ad esprimere un disappunto- giustificato o ingiustificato poco importa – senza utilizzare volgarità e scurrilità.

Hanno la foto profilo col completino da calcio, quella con il fratellino più piccolo, quella del compleanno. Visi da bambini, magliette colorate e camice bianchissime dai colli inamidati. I selfie con gli amici, il telefono cellulare di ultima generazione.

Uno strumento, quel cellulare, chi li fa sentire grandi, forti e che sentono come uno scudo che tale non è.

Quei commenti hanno i loro nomi, cognomi e le loro foto; altre volte sono riportati da profili fake, che però, una denuncia alla polizia postale farebbe crollare in pochi minuti restituendone l’identità.

Digitano con velocità parole in cui si mescola la voglia di esistere, di apparire, pensando che l’universo dominato dalle piattaforme social sia un mondo a parte. Così non è, e viene fuori una valanga di inciviltà, da chi dovrebbe rappresentare il futuro, che lascia sconcertati

Uno spaccato di realtà che non va sottovalutato.

Cosa può fare, dunque, proprio la scuola in questo caso? Cosa le istituzioni? I genitori?

Sarebbe bello partire da lontano. Spiegare innanzitutto la nascita di una “allerta meteo”, le relative azioni per garantire la sicurezza e come ci si possa muovere in una città che con la pioggia ha fatto la conta dei morti.

Sarebbe il caso di portare nelle scuole quella storia di Sarno fatta di 137 vite che hanno insegnato ancora di più previsione e prevenzione su territori a rischio.

Un passo per una coscienza civica, un passo fatto di civiltà.

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