Cronaca

Scafati, estorsione e usura: sconti di pena per i clan in Appello

SCAFATI. Estorsione, droga e usura: la Corte di Appello di Salerno stabilisce sconti di pena per i clan in Appello dei Ridosso-Loreto di Scafati e i Cesarano di Castellammare.

Sconti di pena per i clan di Scafati e Castellammare al processo per estorsione e usura

La Corte di Appello di Salerno, composta dal presidente Antonio Sicuranza, consiglieri De Luca e Ianniciello, hanno rideterminato le pene della sentenza dello scorso maggio contro i clan Ridosso – Loreto di Scafati e i Cesarano di Castellammare.

Sono i boss e gli affiliati che hanno portato a termine estorsioni, spaccio, riciclaggio nel comprensorio stabiese. Giovanni Cesarano anni 5 di reclusione e 1.800 euro di multa (5 anni e 10 mesi in primo grado). Di Maio Fiorentino a anni 5 di reclusione e 1.800 euro di multa (6 anni e 4 mesi). Di Martino Luigi detto ‘O profera, anni 8, mesi 6 di reclusione e 7.000 euro di multa (9 anni e 6 mesi).

Loreto Alfonso in anni 9, mesi 4, giorni 20 di reclusione quale pena complessiva per i reati già posti in continuazione (4 anni). Matrone Antonio, il figlio di Franchino ‘a belva, anni 3 di reclusione e 460 euro di multa, con giudizio di prevalenza delle già riconosciute attenuanti sull’aggravante comune. 4 anni e 6 mesi in primo grado.

Confermata la pena a Vincenzo Pisacane di anni 3 di reclusione e 600 euro di multa. Ridosso Gennaro di Romolo in anni 5, mesi 11, giorni 10 di reclusione e 1.533 euro di multa. Sette anni in primo grado. Ridosso Luigi di Salvatore in anni 5, mesi 11, giorni 10 di reclusione e 5.600 euro di multa, previa concessione delle circostanze attenuanti generiche equivalenti all’aggravante comune.

Ridosso Salvatore di Romolo in anni 5, mesi 6 di reclusione e 2.200 euro di multa 6 anni e 10 mesi. Spinelli Andrea detto Dario un anno di reclusione e 200 euro di multa, previa esclusione della continuazione e della recidiva. Secondo quanto raccolto dai carabinieri di Salerno coadiuvati da quelli di Castellammare di Stabia e Scafati, i clan in questione erano riusciti a creare una vera e propria organizzazione che seminava il panico tra gli imprenditori locali.

I Cesarano, avendo il proprio controllo tra Castellammare e Pompei, attaccavano particolarmente la sala Bingo, alla quale estorcevano enormi somme di denaro.


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