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Terremoto a Giffoni Valle Piana, Russomando tradito dalla maggioranza

GRIFONI VALLE PIANA. Un Consiglio comunale acceso quello che si è svolto ieri sera a Giffoni Valle Piana quando il primo cittadino Paolo Russomando e la risicata maggioranza si sono visti bocciare tutti gli argomenti posti all’ordine del giorno della seduta. Tra i più significativi l’approvazione del programma triennale delle opere pubbliche e il bilancio di previsione 2015.

Dura la reazione del sindaco, che ha parlato di «alto tradimento alla cittadinanza » e ha annunciato la sua definitiva uscita dalla vita politica di Giffoni Valle Piana «Non mi sottraggo al confronto politico – ha detto – nella vita si vince e si perde, la cosa importante è perdere a testa alta».

Fortemente scosso, Russomando ha poi evidenziato come con il voto contrario di ieri venissero messe a rischio numerose opere pubbliche in via di realizzazione nella cittadina festivaliera. «Con il commissariamento del Comune sono seriamente preoccupato – ha rimarcato – per la conclusione dei lavori nei tempi stabiliti della Cittadella del cinema, così pure per il reperimento di fondi per il consolidamento della copertura dell’edificio scolastico “Don Milani”, nonché per i lavori di ultimazione del Castello di Terravecchia, per l’ostello della gioventù e il Puc».

I dissapori con la sua maggioranza sono iniziati durante la campagna elettorale per le regionali, con un continuo tira e molla tra lui e il suo vice, Antonio Giuliano, che ha avuto come epilogo il defenestramento di quest’ultimo. Che a sua volta, assieme ad altri tre consiglieri, ha abbandonato la maggioranza.

Un continuo battibecco, culminato nella seduta di Consiglio di ieri, quando ai voti contrari dei consiglieri Volpe, Giuliano, Giannattasio, Cavaliero (ex maggioranza) si sono uniti quelli degli esponenti dell’opposizione: D’Alessio, Andria, Marrandino, Cianciulli e Rinaldi, mentre si sono astenuti i fedelissimi dell’ex sindaco Ugo Carpinelli, Malfeo e Verace.

Va in archivio, così, l’esperienza amministrativa del giovane sindaco. Neppure i vertici del Partito democratico provinciale hanno tentato di salvare l’immagine di Russomando, figura già fortemente provata dopo l’estromissione all’ultimo minuto dalle liste regionali per volere, si dice, dall’attuale “governatore” Vincenzo De Luca. «È solo e soltanto una tua responsabilità se domani mattina arriverà il commissario prefettizio a reggere le sorti del nostro comune – ha commentato l’ex vice sindaco Giuliano – devi ringraziare la tua prepotenza politica che ti ha contraddistinto in questi anni». Mentre il consigliere Andria ha aggiunto: «La mancata approvazione del documento finanziario è frutto della totale inadeguatezza politica del sindaco e della sua amministrazione che nel corso degli anni hanno totalmente abbandonato la città con la sola aspirazione di una carriera politica».

L’enfant prodige Paolo Russomando ha cominciato a fare politica prestissimo, a 17 anni nella Sinistra Giovanile, precisamente nel 1994; due anni dopo, è diventato segretario a Giffoni. Negli anni successivi, un susseguirsi di incarichi: responsabile provinciale dell’organizzazione giovanile della federazione salernitana del Pds, e ancora, nel 2002, a 25 anni, il suo ingresso nelle istituzioni: eletto consiglierecomunale a Giffoni Valle Piana e consigliere di amministrazione del Consorzio di Bacino SA2; in seguito ha ricoperto, in rappresentanza del Comune, anche le cariche di consigliere e assessore della Comunità Montana Monti Picentini e consigliere provinciale.

Nel 2005 è diventato presidente del Gal Picentini e consigliere di amministrazione del Gal Colline Salernitane. Un anno dopo, è stato eletto per la prima volta sindaco di Giffoni Valle Piana fino al fatidico “giovedì nero” quando ha abbandonato prematuramente la fascia da sindaco.

Ora la parola passa al prefetto di Salerno, Antonella Scolamiero per l’eventuale scioglimento.

di Roberto Di Giacomo per La Città di Salerno

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