Cronaca

Treofan Battipaglia, destino incerto: soluzione ancora lontana

Ancora incerto il destino dell’impianto di Battipaglia della Treofan e i suoi dipendenti. Le soluzioni sembrano essere ancora molto lontane.

Ancora un destino incerto per l’impianto di Battipaglia della Treofan

Il destino dell’impianto di Battipaglia della Treofan e dei suoi dipendenti è ancora profondamente incerto. Domani si terrà un nuovo incontro al
Mise che vedrà l’ennesimo tentativo di delineare una quadratura tra gli interessi della proprietà della Jindal Group, la multinazionale indiana che ha acquisito alla fine dello scorso anno lo storico stabilimento battipagliese, e quelli dei dipendenti, che si battono per la ripresa della produzione.

Le aspettative non sono rosee, visto l’intento del management, manifestato nelle scorse settimane, di spostare la produzione realizzata nella cittadina della Piana del Sele nell’impianto di Terni, dove sono state convogliate tutte le commesse, che coprono ordini da evadere fino al prossimo giugno.
La speranza, tuttavia, è l’ultima a morire, e in particolare le organizzazioni sindacali si augurano che il sit in che dura sin dalla vigilia delle
feste Natalizie conduca ad un ritorno alla normalità, quantomeno nel breve periodo.

Infatti nell’incontro di domani, come affermato da Antonio Apadula, segretario provinciale della Filctem-Cgil, le sigle sindacali dovranno ricevere un primo responso dalla proprietà, nella persona del ceo Kauffmann: si dovrà stabilire infatti se l’impianto di Battipaglia riprenderà regolarmente la produzione nell’immediato, evadendo gli ordinativi già commissionati.
E’ proprio questo il punto focale su cui sembra aver battuto maggiormente la Regione, che ha annunciato di non finanziare il progetto del contratto di sviluppo Co.Re.Pack., di cui la Treofan era capogruppo, nel caso in cui non riprenda la produzione e non si assicuri stabilità occupazionale per i lavoratori impiegati dall’azienda.

L’assessore alle attività produttive Antonio Marchiello aveva reso nota la posizione dell’ente già all’indomani della fumata nera a cui aveva condotto l’incontro al Mise che aveva visto una nutrita partecipazione non solo delle rappresentanze sindacali, ma anche di parlamentari di maggioranza ed opposizione, e della stessa sindaca di Battipaglia Cecilia Francese.

Altro nodo da sciogliere è quello relativo al piano industriale, che dovrebbe fare ancor più chiarezza sulle prospettive dello stabilimento e dei suoi 78 dipendenti che attendono risposte chiare sul loro futuro. Per conoscerne i contenuti, bisognerà attendere il 24 gennaio: sarà quello il giorno del giudizio per una realtà produttiva che dopo cinquant’anni di attività potrebbe chiudere i battenti, comportando conseguenze nefaste per l’economia del territorio battipagliese.


Fonte: Le Cronache

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