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24 maggio 1900, nasce uno degli artisti più rappresentativi del teatro italiano: Eduardo De Filippo

24 maggio 1900, nasce uno degli artisti più rappresentativi del teatro italiano: Eduardo De Filippo. Regista, scrittore, sceneggiatore, attore, figlio d’arte dell’attore Eduardo Scarpetta e di Luisa De Filippo, nonché fratello degli attori Peppino e Titina, giovanissimo debutta sul palcoscenico con la compagnia paterna nel ruolo di ‘Peppiniello’ in “Miseria e nobiltà”(1905).

24 maggio 1900, nasce Eduardo De Filippo

Nel 1913 entra ufficialmente in quella del fratellastro, Vincenzo Scarpetta, e vi rimane fino al 1920, quando viene chiamato alle armi.

Finita la leva militare, riprende a recitare. Si unisce a vari gruppi di attori per poi tornare a quella di partenza. Qui trova anche Peppino e Titina.

Nel 1931 i due fratelli fondano la loro compagnia, “Teatro Umoristico I De Filippo” diretta dallo stesso Eduardo, svolgendo la propria attività presso il Kursaal e il Cinema Reale di Napoli.

Il rapporto con i fratelli

Il trio riscuote un notevole successo, tanto da estendere la tournée anche ad altre città italiane. Il 1954 è l’anno della rottura: i rapporti tra Peppino ed Eduardo si inaspriscono talmente, da decidere per lo scioglimento della compagnia.

Ognuno dei due ne fonda una propria. Titina, però, rimane con Eduardo fino al 1954. Quest’ultimo diviene sempre più famoso, in patria e fuori. Scrive numerosissime commedie, tra le più note: “Natale in casa Cupiello“(1931), “Napoli milionaria”(1945), “Questi fantasmi”(1946), “Filumena Marturano”(1946), “Le voci di dentro”(1948).

Il cinema

Nel 1932 debutta anche nel cinema. La prima vera interpretazione significativa, però, è del 1934 ne “Il cappello a tre punte”, di Mario Camerini.

Da qui è un susseguirsi di interpretazioni per il grande schermo. Tra le più significative spiccano: “Traviata ’53″(1953) di Vittorio Cottafavi, “Tempi nostri”(1954) di Alessandro Blasetti e “L’oro di Napoli”(1954) di Vittorio de Sica. Inaugura la carriera di regista con “In campagna è caduta una stella”(1940), seguiti da: “Ti conosco mascherina!”(1943), “Napoli milionaria”(1950), “Filumena Marturano”(1951), un episodio di “I sette peccati capitali”; “Marito e moglie” e “Ragazze da marito” tutti del 1952, “Napoletani a Milano”(1953), “Questi fantasmi”(1954), “Fortunella”(1957), “Il sogno di una notte di mezza sbornia”(1959), un episodio di “Oggi, domani, dopodomani”(1965) e “Spara forte, più forte … non capisco”(1966).

Molti di questi film costituiscono la trasposizione cinematografica delle sue commedie teatrali. Il 26 ottobre 1981 viene nominato senatore a vita. Nel 1984 compare nello sceneggiato “Cuore”, di Luigi Comencini, tratto dal romanzo di Edmondo De Amicis. Questa interpretazione rappresenta la sua ultima apparizione sul piccolo e grande schermo.

Una vivace vita sentimentale

Si sposa quattro volte. Prima nel 1928 con Dorothy Pennington, ma ottiene l’annullamento. Successivamente, conosce Thea Prandi, cantante di musica leggera e componente del “Trio Primavera”. Convolano a nozze e hanno due figli. Thea muore e nel 1961 si sposa per la terza volta con Isabella Quarantotti.

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