Eventi e cultura

25 aprile, Festa della Liberazione: la nostra storia

La parola d’ordine dei partigiani che riecheggiò un pò ovunque in tutto il Nord Italia, nella giornata del 25 aprile 1945 fu «Arrendersi o perire!». Ed era realmente questo il motto che portò i giovani del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, alle 8:00 di mattina di quel lungo giorno a proclamare l’insurrezione di tutti i territori occupato dai nazifascisti.

Come racconta il portale IoDonna, il Comitato era presieduto da Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Valiani. I partigiani si erano organizzati un anno e mezzo prima, quando gli italiani, al tempo, decisero di resistere all’occupazione straniera. E adesso mentre gli alleati risalivano la Penisola, i partigiani attaccavano i presìdi fascisti e tedeschi del Nord Italia, chiedendo la loro resa. Il 26 aprile a Milano entrava una nuova autocolonna partigiana e così il Clnai prendeva il potere.

Furono così condannati a morte tutti i gerarchi fascisti, tra cui Benito Mussolini, che verrà fucilato solo 3 giorni dopo. La liberazione mise fine a 20 anni di dittatura serrata e a 5 di guerra, una rivoluzione storica, che porterà al referendum del 2 giugno 1946 con la scelta della repubblica da parte degli italiani, con la futura stesura della Costituzione.

Il Presidente del Consiglio dell’epoca, ovvero Alcide De Gasperi chiede al principe Umberto II di emanare una legge per celebrare la liberazione del popolo italiano, il principe accetta e così il 25 aprile diviene ufficialmente festa nazionale.

 

 

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio