Cronaca

Spiagge libere e lidi: ecco la nuova ordinanza con le regole da rispettare

Spiagge libere e lidi: ecco l’ordinanza dell’ufficio Demanio del Comune di Salerno che fa chiarezza sulle regole da seguire sulle spiagge cittadine, sia quelle pubbliche che quelle degli stabilimenti balneari.

Nuova ordinanza per spiagge libere e lidi

Il provvedimento, che sostituisce le ordinanze del 2004 e del 2007, armonizza, così, tutte le norme previste dal decreto del presidente del Consiglio e dalle ordinanze 50 e 56 del presidente della Regione Campania, alle quali dovranno attenersi i gestori, il Comune e i cittadini.

Le regole da seguire

Distanziamento di almeno un metro tra le persone e assembramenti e stanziamenti sulla battigia vietati fino al 14 luglio prossimo. Sono queste alcune delle prescrizioni previste dall’ordinanza comunale nella quale viene sottolineata la necessità di osservare una distanza minima di un metro e mezzo tra sdraio e lettini e, di almeno tre metri e venti, tra ogni ombrellone. Dal canto suo, il Comune installa pannelli informativi e adotta «ulteriori misure di informazione e sensibilizzazione».

Tra le disposizioni generali, inoltre, viene evidenziato che, nel periodo della stagione balneare, che si conclude il 30 settembre, nelle strutture balneari devono funzionare i servizi di soccorso e salvataggio.

Spiagge libere

Nelle spiagge libere, «il Comune – si legge – qualora non sia garantito il servizio di salvamento, ne darà immediata comunicazione alla Capitaneria di Porto e provvederà, contemporaneamente, ad apporre sulle relative spiagge adeguata segnaletica ben visibile dagli utenti (eventualmente redatta in più lingue)» per avvertire che la balneazione non è sicura per mancanza di apposito servizio di salvataggio. Quanto agli specchi d’acqua riservati ai bagnanti, viene ribadito che i 200 metri dalle spiagge sono destinati alla balneazione. Perciò, i gestori dei lidi devono posizionare, per tutto il fronte a mare della concessione, delle boe di colore rosso.

Per il mare delle spiagge libere, invece, il Comune può non installare i gavitelli a mare, ma deve comunicarlo alla Capitaneria, segnalando il limite delle acque sicure che è di un metro e sessanta centimetri. Tra i divieti che bisogna rispettare sulle spiagge del Comune, quello di lasciare, oltre il tramonto, sugli arenili liberi, ombrelloni, sedie sdraio e tende; quello di occupare con l’ombrellone la fascia di tre metri dalla battigia; quello di giocare con il pallone, «se può derivare danno o molestia alle persone». In questo caso, per due scambi con il pallone, si dovranno raggiungere le zone attrezzate dai concessionari. Non si potranno portare animali in spiaggia, anche se muniti di museruola o guinzaglio, a meno che non siano cani da salvataggio o guide per non vedenti. E, poi, no alla musica ad alto volume e stop al commercio «in forma fissa e itinerante» e alla pubblicità.

Gli stabilimenti

Gli stabilimenti sono aperti per la balneazione dalle 8.30 alle ore 19.30. I titolari delle concessioni devono consentire il libero e gratuito accesso e transito perché sia raggiungibile la battigia. Poi, ombrelloni chiusi se c’è vento, perfetta pulizia delle aree in concessione purché non venga svolta dalle 8.30 alle 19.30, tariffari chiari e ben visibili. Ogni lido deve, inoltre, avere servizi igienici, un locale per il primo soccorso, almeno una cabina ed un locale igienico che accolga persone con ridotta o impedita capacità motoria. Per facilitare i percorsi ai disabili, i concessionari possono predisporre percorsi da posizionare sulla spiaggia, anche se non risultano riportati nella concessione.

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