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A San Marzano sul Sarno il bonus per le famiglie in difficoltà non arriva

La denuncia del consigliere comunale di opposizione Vincenzo Marrazzo.

«Non ci sono dipendenti in grado di inoltrare la documentazione all’Inps e dunque i beneficiari dovranno attendere fino a ottobre.

Con il nuovo Piano di Zona questo disservizio accade solo a San Marzano sul Sarno e non a Pagani e Sant’Egidio del Monte Albino.

La Giunta si dia da fare immediatamente».

«Non c’è nemmeno un dipendente in grado di inserire le pratiche in un sistema informatico e consentire ai cittadini di San Marzano sul Sarno di accedere ai fondi dei vari programmi legati alle politiche sociali».

La denuncia arriva da Vincenzo Marrazzo, consigliere comunale di minoranza della città marzanese, che fa chiarezza sulla situazione legata ai pagamenti dei vari bonus legati alle famiglie in difficoltà economiche.

«Per esempio c’è chi attende il contribuito per chi ha a carico tre figli minori.

Dovrebbe incassare il denaro a giugno, ma non lo farà prima di ottobre», ha affermato.

«Questo accade perché in Comune c’è solo una persona addetta a passare le pratiche all’Inps, che poi eroga il bonus, e non è sempre presente in Municipio.

A questo va ad aggiungersi già una situazione precaria, poiché l’ufficio delle Politiche sociali in Comune non c’è più dopo che con il nuovo Piano di Zona in azione tutte le risorse lavorative sono state distribuite tra Pagani e Sant’Egidio del Monte Albino».

Una situazione inaccettabile per Marrazzo.

«Il sindaco deve correre ai ripari.

Un solo dipendente con assunzione parttime, in una situazione delicata come questa, non può portare avanti una situazione del genere.

Le pratiche da sbrigare sono numerose, visto che insieme a quelle del bonus per le famiglie numerose ci sono anche quelle per il Sia, il Sostegno inclusivo attivo.

San Marzano sul Sarno non è una città di serie B. Non possiamo fare i conti anche con un’assistenza domiciliare che stenta a decollare», ha affermato Marrazzo.

“La Giunta pensi alle cose serie.

Qui c’è una città che rischia di morire.

Non riesco a capire perché in altre realtà come Pagani o Sant’Egidio del Monte Albino tutto questo non succede”.

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