Cronaca

Abusi del boss Procida ad Eboli: il Comune ordina la demolizione

EBOLI. Abusi del boss Procida ad Eboli: il Comune ordina la demolizione. Nuovo scontro tra il Comune di Eboli e Roberto Procida. Come racconta il Mattino, l’ufficio urbanistica ha chiesto all’imprenditore di bivio Cioffi di demolire gli abusi nel campo sportivo. Via le irregolarità sulla tribuna e negli spogliatoi. La struttura è pubblica, le regole le detta il Comune.

Una rivincita dopo la sconfitta per la statua del Gesù abusivo condonato dal boss con una sanzione di 500 euro, grazie all’assenso della Regione.

Il campo sportivo e la statua sono abusivi

Sia il campo sportivo che la statua abusiva sorgono su terreni ex Ersac. Il Comune gestisce l’area ma la proprietà è della Regione Campania. Con una complicità inspiegabile a palazzo Santa Lucia e nonostante il parere contrario del Comune, il boss Procida è riuscito a legittimare la statua abusiva del Gesù Redentore. Pagata la multa, l’abuso è stato condonato.

L’amministrazione e il probabile ricorso

Sul campo di calcio, invece, è giunta la reazione dell’amministrazione Cariello: «Fermate i lavori, ripristinate lo state dei luoghi». È probabile che Procida presenti ricorso, rivolgendosi di nuovo alla Regione. Il messaggio del Comune ai residenti è chiaro. A bivio Cioffi si attende la chiusura dell’inchiesta sull’impianto di illuminazione. I pali della luce sono stati installati ma l’unico punto illuminato di Cioffi è nei pressi della residenza Procida. Il resto della strada è al buio.

Ci sono i pali (oltre venti), manca la luce. La guardia di finanza, mesi fa, ha sequestrato il cantiere, le carte in Comune e interrogato il titolare della ditta. I lavori sono fermi, in attesa di capire le singole complicità e le omissioni.

Nei giorni scorsi il comune ha stanziato 300mila euro per abbattere dieci opere abusive tra litoranea di Campolongo e periferie. «Sono soldi che non ci verranno restituiti- spiega il vicesindaco Di Benedetto- ma se la procura di Salerno ci chiede di intervenire per ripristinare la legalità, non c’è prezzo che tenga».

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