Cronaca

Aeroporto di Salerno: il Tar blocca i lavori per scarse informazioni

Aeroporto di Salerno: il Tar blocca i lavori per scarse informazioni in merito alla valutazione d’impatto ambientale dell’opera.

Salerno, bloccati i lavori al porto

Il Tar del Tribunale di Salerno ha bloccato i lavori per l’aeroporto di Salerno. Il motivo è riconducibile al fatto che mancano tutte le informazioni necessarie per poter avviare la valutazione d’impatto ambientale dell’opera. A

Accolto in parte i ricorso di alcuni residenti della zona i quali “hanno anche prospettato, in concreto, l’incisione di beni della vita di rilevanza costituzionale (ossia l’ambiente, il paesaggio, la salute e la sicurezza degli esseri umani e degli animali) ed euro-unitaria (ossia l’habitat di vita dell’uomo), che assurge a valore primario ed assoluto, in quanto espressivo di un diritto fondamentale della personalità umana”.

Il commento della CGIL

La notizia dello stop del TAR allo sviluppo della Struttura aeroportuale, è una vera e propria doccia fredda che giunge tra l’altro all’indomani della chiusura della gara per i lavori dell’allungamento della pista.
Un colpo basso considerando lo sforzo economico messo in campo, ci sono in gioco infatti 500ML: 40ML del Decreto sblocca Italia, 94ML stanziati dalla Regione Campania, 123ML derivanti dalla Fusione societaria AdS-Gesac, 50ML per il prolungamento della tangenziale fino allo Scalo e 200ML per il prolungamento della Metropolitana Salerno-Aeroporto.

Questo “ALT” rischia di rinviare ulteriormente tutto l’iter per lo sviluppo definitivo dell’Apt, dall’assegnazione dei lavori alla stessa cantierizzazione, rischiando di fatto di veder scadere i termini per accedere ai fondi stanziati e di conseguenza vanificando tutti i progetti riguardanti le opere annesse. Auspichiamo una risoluzione nel più breve tempo possibile di questa disputa, che come al solito mina allo sviluppo, non solo dello Scalo Aeroportuale e dell’intera Regione Campania, ma di tutto il Mezzogiorno.
Nelle more valuteremo l’ipotesi di costituirci al sostegno delle ragioni in un eventuale prossimo giudizio in consiglio di stato, qual ora il ricorso fatto non serva per modificare il progetto dello sviluppo dell’Apt, ma per fermarlo.

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