Cronaca

Agropoli, processo al clan degli zingari: chiesti 16 anni di carcere

Ad Agropoli, in merito al processo che vede al centro dell’attenzione il clan degli “zingari”, il pubblico ministero Marco Colaminici ha chiesto 16 anni di carcere.

Chiesti 16 anni di carcere al clan degli zingari

Sedici anni. Questa la pena complessiva chiesta ieri mattina dal pubblico ministero Marco colaminici, a carico dei componenti il clan degli zingari che hanno scelto il rito dell’abbreviato che si sta celebrando dinanzi al giudice per le udienze preliminari Vincenzo Pellegrino.

Nel dettaglio il pubblico ministero al termine della requisitoria ha chiesto la condanna a 2 anni per Antonio Dolce, 2 anni e sei mesi per Vito Marotta alias Corleone, 4 anni e 4000 euro di multa ciascuno per Vito Marotta (classe 1990), Vito Marotta, alias Dumbone, e Enzo Cesarulo alias U’ Cavallaro difesi dagli avvocati Leopoldo catena, pierluigi spadafora e Giuseppe della Monica.

La sentenza è prevista il prossimo 28 maggio. nel procedimento il comune di Agropoli si è costituito parte civile. a seguito dell’arresto dei componenti il sodalizio criminale, il Tribunale del riesame, al quale si erano rivolti i legali degli imputati, nel respingere le richieste di misure alternative, per la prima volta ha parlato dell’esistenza di un clan camorristico nel territorio di Agropoli.

I giudici nelle motivazioni della sentenza scrivono che gli esponenti “del clan familiare Marotta si sono distinti sul territorio di Agropoli, oltre che per la sistematica e pervicace commissione di reati contro il patrimonio, anche per l’arroganza e l’indole violenta che li caratterizza, sfociata in una miriade di precedenti per rissa, percosse, minacce che hanno coinvolto nel tempo una molteplicità di esponenti di varie famiglie. detta propensione all’aggressione violenta ed alla sopraffazione fisica, raggiungeva poi, il suo culmine nel momento in cui veniva rivolta anche contro esponenti delle istituzioni, come dimostrano le violenze e le intimidazioni ai carabinieri da parte dei vari componenti del gruppo Marotta”.

per il riesame l’episodio più grave è sicuramente l’aggressione ai danni del capitano dei carabinieri Giuseppe Genovese avvenuta il 10 maggio del 2003. a seguito di tale aggressione furono arrestati Enzo Cesarulo, alias u’ cavallaro ritenuto responsabile di violenza e minaccia, lesioni e oltraggio a pubblico ufficiale. Minacce e intimidazioni che successivamente sono state rivolte anche al sindaco Adamo Coppola.


Pina Ferro

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio