Cronaca

Alberto Lecce morto folgorato nel cantiere, assolto l’unico imputato

MONTECORVINO PUGLIANO. Alberto Lecce morto folgorato nel cantiere, assolto l’unico imputato. Nessun colpevole per la tragedia che, nell’aprile 2013, costò la vita ad Alberto Lecce, 39 anni, di Montecorvino Pugliano.

Alberto Lecce morto folgorato nel cantiere, assolto l’unico imputato

L’uomo fu investito da una scarica elettrica mentre era in un cantiere a Bellizzi, in via Olmo. Stava costruendo una piattaforma in cemento nei pressi dell’aeroporto.

La sentenza

La sentenza è stata pronunciata ieri dal giudice della terza sezione penale del Tribunale di Salerno. L’unico imputato di quel processo era Gennaro Mancino, 39 anni, di Montecorvino Rovella. Il pubblico ministero aveva chiesto un anno di reclusione. Il giudice, invece, lo ha ritenuto non colpevole perché il fatto non sussiste.

La morte

Il braccio della betoniera che stava scaricando il cemento sul piazzale, per cause ancora in via di accertamento, aveva toccato i fili dell’alta tensione il 18 aprile 2013. Lecce era stato colpito da una violenta scarica elettrica, perdendo i sensi sotto gli occhi atterriti dei suoi dipendenti.

I soccorritori del 118 avevano prima tentato di rianimarlo sul posto, quindi avevano provveduto a trasferire il ferito all’ospedale Santa Maria della Speranza di Battipaglia. Da qui nuovo trasferimento al centro grandi ustionati del Cardarelli di Napoli dove, nella tarda mattinata del 19 aprile, il cuore del 39enne aveva smesso di battere.

L’imprenditore, che viveva nella frazione di San Vito di Montecorvino Pugliano, era molto noto anche a Bellizzi. Lasciò i due figli minorenni, l’ex moglie e la neo compagna di origine rumena.

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