Cronaca

Alessandro Maria a Roma per trapianto da uno dei due genitori

Il piccolo Alessandro Maria Montresor sarà presto trasferito a Roma, all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Lo si apprende da quanto scrivono i genitori di Alex su Facebook.

Alessandro è affetto da una rara malattia e per sopravvivere ha bisogno di un trapianto di midollo osseo. In suo aiuto era partita una catena di solidarietà fra gli italiani nelle scorse settimane: in migliaia si sono sottoposti a screening per verificare la compatibilità per una donazione di midollo osseo. L’iniziativa ha avuto molto successo anche a Salerno e nei paesi limitrofi.

Il bambino sarà sottoposto a Roma ad un trapianto di midollo da genitore, una tecnica in cui l’ospedale del Vaticano è all’avanguardia.

Qualche giorno fa, era stato trovato un donatore altamente compatibile con il piccolo, ma quest’ultimo si è reso disponibile solo da metà gennaio. Per Alex sarebbe troppo tardi.

Ecco quanto scritto dai genitori del bambino:

“La notizia che si fosse trovato, tramite una ricerca nel registro internazionale, un donatore altamente compatibile con Alessandro Maria è vera.

Tuttavia, a seguito dell’accertamento della compatibilità, abbiamo appreso che tale donatore (non italiano) si è reso disponibile solo da metà gennaio.

Tale tempistica purtroppo è incompatibile con la malattia del nostro bimbo, che come sapete richiede un trapianto il prima possibile.

Ed allora il Great Ormond Street Hospital, d’accordo con il Professore Franco Locatelli direttore del dipartimento di Onco-Ematologia Pediatrica, terapia Cellulare e Genica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù (che sin dall’inizio ci ha dimostrato massima attenzione e disponibilità), ci hanno proposto di trasferire Alessandro Maria a Roma per sottoporlo alle cure dell’equipe italiana.

E così continuiamo a sperare.

Vi esortiamo a continuare ad iscrivervi nel registro italiano dei donatori di midollo osseo, di regalare con un piccolo gesto d’amore una nuova speranza di vita ai tanti Alessandro Maria che aspettano e lottano nell’attesa.

Ci teniamo a ringraziare il Chelsea and Westminster Hospital, il Saint Mary’s Hospital ed il Great Ormond Street Hospital e con loro tutti i medici e gli infermieri che abbiamo incontrato nel nostro percorso e che sono stati impeccabili nel riuscire a identificare in tempi record la malattia, oltre che a salvare Alessandro Maria durante la fase acuta della stessa.”

Non si è ricorsi prima a questa “soluzione” perchè come per le leucemie anche il trapianto da staminali prevede come prima scelta quella di un fratello o una sorella compatibili. In mancanza  si ricorre a un donatore con una compatibilità totale o massima.

Se anche quest’ultima opzione dà esito negativo si può ricorrere a uno dei genitori. In questo caso però la compatibilità è solo del 50%.

È questa la grande innovazione della tecnica recentemente presentata al Bambino Gesù: le cellule staminali da trapiantare prelevate dal genitore vengono manipolate in modo da eliminare gli elementi che potrebbero causare il rigetto. Così si dovrebbe ottenere una compatibilità ottimale. Ad oggi 50 bambini sono stati trapiantati con questa tecnica, ottenendo una guarigione nell’85% dei casi.

 

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