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Amalfi. Maria Rosaria Maiorino, nuova dirigente della Pubblica Sicurezza del Vaticano

AMALFI. Maria Rosaria Maiorino, originaria della Divina Costiera della Campania, è la nuova dirigente dell’Ispettorato di Pubblica sicurezza del Vaticano. E’ stata lei a porgere i saluti a Papa Francesco nel corso dell’udienza che, a mezzogiorno di ieri, Jorge Mario Bergoglio ha concesso, per i tradizionali auguri per il nuovo anno, a dirigenti, funzionari e agenti dell’ufficio della polizia di Stato per le attività che spettano alle autorità italiane di protezione del Pontefice e vigilanza ai sacri palazzi.

Assicurando la «leale condivisione delle scelte operative» con la Gendarmeria vaticana guidata dal comandante Domenico Giani, il rispetto per il desiderio del Papa argentino di «concedersi senza riserve ai fedeli» e garantendo il desiderio dei poliziotti italiani di essere «servitori in sintonia con lo stile di un Pontefice del quale anche noi siamo perdutamente innamorati». Il Papa, da parte sua, ha sottolineato che all’orizzonte del nuovo anno si stagliano attese, speranze, ma anche «ombre e pericoli che preoccupano l’umanità».

Maria Rosaria Maiorino (nata ad Amalfi il 5 agosto 1955), dopo un lungo periodo nella squadra mobile di Cagliari, ha discretamente scalato la carriera in Polizia di Stato divenendo, infine, questore di Grosseto, di Foggia e, da ultimo, di Palermo.

«E’ con profonda commozione che, nell’assumere la direzione dell’Ispettorato di Pubblica sicurezza “Vaticano”, ho già il privilegio stamane di poterle esprimere la profonda gratitudine delle donne e degli uomini dell’ufficio, per averli ancora una volta ammessi al suo cospetto in questa udienza speciale», ha detto Maria Rosaria Maiorino, che ha porto al Pontefice gli auguri anche a nome del capo della Polizia, Alessandro Pansa, presente all’udienza, nonché del prefetto Raffaele Aiello e del suo immediato predecessore, in servizio dall’agosto 2012, Enrico Avola. Molti gli impegni svolti «con impegno e professionalità» nel corso del 2014, ha ricordato il nuovo capo dell’Ispettorato presso il Vaticano, come la canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II e le visite pastorali a Cassano allo Jonio e a Campobasso-Isernia, eventi durante i quali «anche noi, pur senza dimenticare i nostri doveri, siamo rimasti emotivamente coinvolti», ha sottolineato Maiorino, che ha poi assicurato «piena sinergia con i colleghi e amici del Corpo della Guardia svizzera e della Gendarmeria. Con questi ultimi, in particolare, intercorrono – ha sottolineato – rapporti di leale condivisione delle scelte operative». «In questo quadro di stretta collaborazione siamo sempre protesi a modulare – ha detto Maria Rosaria Maiorino – in base alle esigenze che di volta in volta si manifestano, il dispositivo di sicurezza per le celebrazioni che si svolgono in piazza san Pietro e nelle località dove Santità vostra si reca in occasione dei suoi impegni pastorali sul territorio italiano.

Siamo consapevoli – ha sottolineato la dirigente – di quanto sia forte il suo desiderio di concedersi senza riserve ai fedeli che festanti e commossi anelano al suo sguardo ed a ricevere le sue carezza, ma siamo altresì attenti ad interferire il meno possibile in questo speciale rapporto che la Santità vostra ha instaurato fin dall’inizio del suo ministero con il popolo di Dio. Voglia essere comprensivo – ha concluso – se qualche volta non siamo riusciti a interpretare al meglio queste esigenze. Non abbia mai a dubitare della nostra buona fede e dell’impegno che profondiamo per essere suoi fedeli servitori in sintonia con lo stile di un Pontefice del quale anche noi siamo perdutamente innamorati».

Il Papa, nel suo discorso, ha salutato Maria Rosaria Maiorino e gli altri membri dell’ispettorato di Polizia, esprimendo loro il proprio « grato apprezzamento» per il lavoro quotidianamente svolto «con professionalità e dedizione». Jorge Mario Bergoglio, senza entrare nello specifico, ha poi affermato: «Abbiamo iniziato da poco un nuovo anno e tante sono le nostre attese e le nostre speranze. All’orizzonte vediamo anche ombre e pericoli che preoccupano l’umanità. Come cristiani siamo chiamati a non perderci d’animo e a non scoraggiarci. La nostra speranza poggia su una roccia incrollabile: l’amore di Dio, rivelato e donato in Cristo Gesù, nostro Signore. Alla luce di questa salda speranza – ha proseguito il Papa – il vostro lavoro assume un significato diverso, che chiama in causa valori umani e cristiani. Voi infatti avete il compito di custodire e sorvegliare luoghi che hanno grandissima importanza per la fede e per la vita di milioni di pellegrini. Tante persone che vengono per visitare il cuore della Roma cristiana non di rado si rivolgono a voi. Che ciascuno possa sentirsi aiutato e custodito dalla vostra presenza e dalla vostra premura».

Un ricordo particolare è stato rivolto ad un poliziotto in servizio presso l’ispettorato, Alessandro, prematuramente scomparso l’anno scorso per una malattia incurabile, «innamorato del suo lavoro», ha detto la dirigente Maiorino al Papa, «ma soprattutto della moglie Tamara e del figlio Matteo che oggi sono in questa sala, circondati del nostro affetto, per ricevere il conforto della sua benedizione». «Assicuro un particolare ricordo nella preghiera per il vostro collega Alessandro – ha detto da parte sua il Papa – recentemente scomparso, abbracciando con affetto la moglie e il figlio qui presenti». (Vatican Insider)

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