Cronaca

Anziana di Eboli reclusa in casa da due mesi, l'appello dei familiari

EBOLI. Sembra che con la bella stagione diventi opportuno evitare di ammalarsi. È questo quello che è arrivata a pensare una anziana di Eboli che, avendo necessità di assistenza sanitaria, ha trovato il proprio medico, ad agosto, in ferie e a settembre, poi, sembra che la situazione non sia cambiata in quanto il medico non avrebbe trovato ancora il tempo per farle visita. D’estate, quindi, ricevere assistenza diventa una sorta di «terno al lotto».

La signora Maria, ebolitana di 94 anni, è reclusa, stando a quanto riporta ilmattino, al quarto piano di una palazzina popolare al rione Paterno. Da due mesi, infatti, la pensionata attende invano la visita di un medico dell’Asl, per esercitare un suo diritto sacrosanto. Maria vorrebbe uscire di casa ma è disabile, vive al quarto piano di un palazzo senza ascensore ed è ostaggio della burocrazia.

«Siamo veramente esausti- spiega il figlio della pensionata- ad agosto l’ufficio dell’Asl era chiuso, perchè il medico era in ferie. Ora il dottore al telefono mi ha detto che non si può muovere e che dobbiamo chiamare l’Iacp a Salerno».
«Ma è solo una scusa per farci perdere tempo – aggiungono realisticamente i familiari spazientiti da tanto lassismo – All’Iacp ci siamo già rivolti. Senza il documento dell’Asl, non avremo mai il via libera per risolvere il problema».

La signora Maria, purtroppo per lei, non ha santi in paradiso. E non ha nemmeno una lunga aspettativa di vita. Fare una passeggiata diventa quindi uno dei pochi «piaceri» della vita. Ma ora anche quello le viene colpevolmente negato. «Mia madre vorrebbe uscire un paio di volte a settimana, abbiamo trovato anche la soluzione per trasportarla per le scale. Manca il parere dell’Asl. Senza quel documento, siamo bloccati».

I figli di Maria soffrono nel vedere la madre reclusa in casa. La donna si affaccia al balcone, vive accanto al telefono, sperando che qualcuno riesca a capire il suo problema. Ma i giorni passano e non succede nulla. L’appello ai medici «tornati dalle ferie», si spera, è quello di assicurare all’anziana un’ora di passeggiata all’aria aperta.
Basta una visita, neanche lunga, a restituire il sorriso a una famiglia. Perché tra chi soffre, c’è anche qualcuno che si accontenta di molto poco

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