Cronaca

Arrestato primario della clinica Tortorella: “Imprudente, ha fatto scelte sbagliate”

Salerno, il comportamento di Carmine Napolitano è stato «imperito e imprudente sia nella fase decisionale che in quella operativa»

Salerno, il comportamento di Carmine Napolitano è stato «imperito e imprudente sia nella fase decisionale che in quella operativa». Il primario di Oncologia della clinica Tortorella è finito agli arresti domiciliari per dei “decessi sospetti”. Le accuse sono di plurimi omicidi colposi commessi in arco temporale intercorrente tra il 12 novembre del 2017 ed il 25 marzo del 2018.

Anche il chirurgo Clemente è coinvolto nella faccenda. La sua posizione è stata ritenuta secondaria rispetto al primario e per questo è stata disposta la sola sospensione dalla professione per la durata di un anno.

Arrestato Napolitano: “Il primario ha fatto scelte sbagliate”

Questa mattina i due medici saranno sentiti dal giudice per le indagini preliminari nel corso dell’interrogatorio di garanzia.  Tra i sei casi di omicidio colposo contestati ai due chirurghi, c’è la resezione della milza e dell’altra parte dello stomaco del paziente 84enne Andrea Carro. Il primario Napolitano disse alla figlia dell’anziano che l’operazione andava fatta  «quanto prima».

Un intervento, secondo i periti della procura, inopportuno. Di qui «l’imperizia e l’imprudenza» del medico legate – secondo i consulenti – «non alla sola età del paziente (84 anni), anche se questa impone uno studio dettagliato dei vari organi e apparati e delle condizioni cliniche generali, ma sono correlate soprattutto alla stadiazione della patologia tumorale. Obbligo del medico è tutelare la salute e mettere in atto le misure cautelari per prevenire o per gestire le complicanze. A causa della diffusione della patologia il trattamento chirurgico non comporta alcun beneficio per il paziente, favorisce la diffusione della neoplasia e sottopone il paziente ad un grave rischio operatorio. Egli non muore per la sua età, ma a causa di un intervento chirurgico per una malattia tumorale in fase avanzata». Eppure Napolitano aveva riferito ai figli, nell’immediatezza dell’intervento, che era andato «tutto bene». L’84enne, che fu anche trasferito presso la Rianimazione dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, per un peggioramento del quadro clinico, morì quattro giorni dopo l’intervento, dieci ore dopo il trasferimento in Rianimazione.

Fonte: Il Mattino

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