Assoluzione di Zara, chiuso il contenzioso: no al maxi rimborso

BATTIPAGLIA. Neanche un euro dal Comune di Battipaglia a Fernando Zara, ex sindaco arrestato nel 1997 con le accuse di corruzione, falso, violazione della normativa edilizia e abuso d’ufficio. Assolto definitivamente nel 2003, dopo una lunga battaglia giudiziaria, nel 2013 Zara aveva chiesto all’ente la liquidazione delle competenze professionali al suo avvocato di fiducia. L’ente avrebbe dovuto sborsare oltre 262mila euro, per effetto dell’elevazione al quadruplo degli onorari conteggiati al massimo. Un atto previsto dallo statuto comunale quale rimborso delle spese legali a favore degli amministratori imputati durante l’esercizio del mandato e poi assolti con sentenza passate in giudicato. Per Zara l’ente ha valutato ai fini del pagamento solo i capi d’imputazione per i quali sia intervenuta l’assoluzione con formula piena. E Zara fu assolto con formula piena da diverse vicende, compreso il caso “Informagiovani”. Già nel 2013, il dirigente del settore Avvocatura comunale, Giuseppe Lullo, rifiutò il maxi risarcimento, prevedendo unicamente il rimborso all’avvocato di un acconto di 9.441,51 euro. All’atto della liquidazione di questa cifra, però, i vertici di Palazzo di Città hanno ricordato che Zara deve rimborsare, a sua volta, il Comune per le indennità di funzione di consigliere comunale percepite in eccedenza rispetto a quanto dovuto ai sensi della legge tra il 2003 e il 2005. Zara avrebbe dovuto versare 8.591,91 euro e ha così accettato l’invito a compensare il debito proprio con il risarcimento delle spese legali, chiudendo così il contenzioso aperto con l’Ente.

L’arresto e il processo

Zara fu arrestato il 17 marzo del 1997. All’epoca era sindaco di Battipaglia. Pesanti le accuse: corruzione, falso, violazione della normativa…



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