Cronaca

Bambina venduta a Battipaglia, la trattativa in un ospedale

BATTIPAGLIA. È avvenuto nel bagno di un ospedale, poco dopo il parto, la trattativa che ha visto tre donne (la neo mamma, la nonna, e Laura Iadanza) spartirsi la somma di 3mila euro. Tutto da ricollegarsi ai finti matrimoni per permessi di soggiorno e l’organizzazione al cui vertice si trovava una famiglia di Battipaglia.

Il marocchino in cerca di permesso però i soldi non li ha. Tituba, rimanda. La donna risponde con tono deciso, coem se si parlasse di cibo e non di un bambino: «quando vedrò i soldi caricati sulla mia postepay, solo allora chiamerò il Comune».

La piccola sarebbe stato la chiave di volta per l’attribuzione della paternità al finto padre marocchino. La bambina era figlia di un altro straniero, sempre di origine magrebina. Sulla divisione della caparra però scoppia la lite. La madre si sente truffata e minaccia la denuncia ai carabinieri. L’intercettazione telefonica prova il tutto.

Nonostante tutto le nozze si sono fatte, rito civile al quale la Iadanza era presente. Il matrimonio tra Maria Gabriella Palma e Farik Redouane si è fatto

Il permesso di soggiorno però è stato notificato solo dopo un decreto di espulsione nei confronti del magrebino. Tre anni dopo, ad ogni modo, vengono avviate le prati­che per la separazione.

(fonte e foto La Città)

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