Cronaca

Baronissi, tenta il suicidio per il Reddito di Cittadinanza: il racconto

Ha tentato il suicidio dopo aver perso il Reddito di Cittadinanza, ma è stata salvata dal suo cane. La storia di Clara D’Aniello nei giorni scorsi ha destato scalpore e ora la donna di 55 anni spiega le motivazioni del suo gesto e lancia un appello, affidato alle colonne del quotidiano Il Mattino.

Baronissi, tenta il suicidio dopo aver perso il Reddito di Cittadinanza: il racconto

Voglio che tutti sappiano il gesto che ho fatto perché le persone che vivono i miei stessi disagi non debbano trovarsi nella mia situazione” spiega Clara che nei giorni scorsi ha tentato di farla finita stendendosi sui binari della ferrovia a Baronissi. La 55enne è stata salvata dal suo cagnolino Charlie che, nel momento del passaggio del convoglio, ha tirato così forte il guinzaglio da far cambiare la posizione alla donna, tanto da farla spostare.

Ho scritto una lettera che ho messo nel mio zainetto nella quale spiegavo le motivazioni del mio gesto di cui molte responsabilità ne hanno i miei familiari oltre ad un senso di solitudine perché nessuno mi ha ascoltata. Un’altra lettera, invece, l’ho lasciata a casa era indirizzata al proprietario della mia abitazione per chiedergli scusa per il disagio che gli avrei arrecato, ma sapevo di non poter più pagare l’affitto già da questo mese di settembre e, dopo aver ricevuto tante porte sbattute in faccia per tanti mesi, ho visto solo il buio quindi ho preso il mio cagnolino e sono andata sui binari ed ho pensato che sarebbe finita presto ed avrei raggiunto quella serenità che non ho mai avuto, ma Charlie a quanto pare non era d’accordo, è stato lui a salvarmi, lui è il mio eroe

Clara ha trasformato la disperazione in voglia di lottare: “Per tutte quelle persone che si trovano in condizione di disperata solitudine, che non hanno voce e stanno per mollare, parlo anche per loro dice questa sarà la mia battaglia”.

Il calvario di Clara

Ha vissuto a Torino fino ai 34 anni, poi è tornata a Baronissi con la famiglia, trovando però solo lavori in nero. Poi ha badato al padre ammalato, fino alla morte sopraggiunta nel 2019. Il suo unico mezzo di sostentamento era il reddito di cittadinanza e quando ha saputo che a giugno l’avrebbero tolto si è rimboccata le maniche.

Già da fine marzo ho iniziato a recarmi in Comune, ho parlato con gli assistenti sociali senza ottenere risposte concrete, perciò ho raggiunto il Centro per l’Impiego a Mercato San Severino per aggiornare il cedolino da riportare al Comune e consegnarlo proprio agli assistenti sociali i quali mi hanno risposto che il mio nominativo non c’era. Intanto ho chiamato più volte la segreteria del sindaco Gianfranco Valiante per chiedere un appuntamento, ma, a parte la prima telefonata a cui ho ricevuto risposta e durante la quale ho spiegato i motivi per cui avevo necessità di incontrare il sindaco, le altre sono andate a vuoto“.

Ho atteso tutti questi mesi una telefonata, ma non ho mai ricevuto alcuna risposta. Tutto ciò che chiedevo era la possibilità di trovare un lavoro. Dopo il mio gesto, invece, sono stata chiamata e accolta dal sindaco Valiante e non vorrei che passasse il messaggio sbagliato che se non fai qualcosa di eclatante nessuno ti ascolta. Abbiamo il diritto di essere ascoltati e le Istituzioni hanno il dovere di essere presenti

Redazione L'Occhio di Salerno

Redazione L'Occhio di Salerno: comunicati stampa, notizie flash, contributi esterni del giornale

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio